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Al numero 23 di via Cappello, e a poche decine di metri da Piazza Erbe c'è, secondo la tradizione, la casa in cui abitò Giulietta Capuleti.<?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" />
L’edificio sorge su un’insula romana, trasformata in casa-torre nel Medioevo. Dopo secoli di degrado fu l’audace invenzione del direttore dei Musei Civici Antonio Avena a trasformarla nella seconda metà del Novecento, in luogo dove rievocare la romantica vicenda.
Un imponente cancello in ferro battuto, su cui campeggia lo stemma dei Dal Cappello introduce all’androne, in cui gli innamorati d'ogni luogo ed età lasciano testimonianza del proprio amore. Oltrepassandolo si accede al un luminoso cortile con il balcone dove secondo l’invenzione letteraria, Giulietta dialogò con Romeo. Nel cortile vi è la statua in bronzo di Giulietta, opera di Nereo Costantini del 1972 e una lapide in italiano ed inglese sulla quale sono riportati alcuni versi della tragedia di William Shakespeare.
La storia del contrastato amore fra Giulietta Capuletti e Romeo Montecchi è narrata in una novella del vicentino Luigi Da Porto (1531), ma fu William Shakespeare (1597) a rendere immortale le figure degli infelici amanti. I documenti storici non parlano della vicenda ma è certa la rivalità fra le due famiglie, Montecchi e Capuleti, ricordata anche da Dante, ospite a Verona una prima volta agli inizi del Trecento.
L’interno ospita dipinti, mobili e oggetti appartenenti alle collezioni del Comune di Verona.