Teatro romano |
Nel I secolo Verona era una colonia romana poi municipium del Nord d’Italia. L'urbe era raccolta dentro l'ansa dell'Adige, mentre il teatro cittadino era posto sulla riva sinistra del fiume, in una posizione centrale rispetto ai due ponti (Pietra e Postumio) dove costituiva una splendida conclusione monumentale del reticolato urbano dell'epoca.
Per costruirlo fu necessario adattare l'intero fronte del colle e anche a Verona, seguendo i modelli greci, le gradinate per il pubblico furono ricavate scavando un semicerchio a cono capovolto nella collina. Di fronte alla cavea si estendeva il frontescena con un colonnato su più ordini e con tre porte funzionali ai movimenti degli attori.
La sommità del teatro forse era coronata da un tempio. Durante il medioevo le rappresentazioni teatrali vennero trasferite nei castelli e sui sagrati delle chiese; scomparve il concetto di teatro inteso come luogo in cui ospitare le rappresentazioni e questo imponente edificio fu sepolto sotto case e conventi alterando le strutture originarie.
Nel Rinascimento vennero fatti i primi studi e le prime ricostruzioni grafiche di come doveva essere il theatrum veronese, ma è solo durante la prima metà dell'Ottocento che inizia l'opera di recupero. Nel 1834 Andrea Monga, facoltoso archeologo dilettante, iniziò a rimettere in luce i ruderi. Un notevole avanzamento nella risistemazione del monumentale teatro si ebbe a partire dal 1904, quando il complesso divenne proprietà comunale e furono eseguiti i lavori per ricostruire le arcate della loggetta, recuperare l'intera platea e la prima gradinata e parte della scena. L’orchestra ha un diametro di 29, <?xml:namespace prefix = st1 ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:smarttags" />64 metri.<?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" />
|
|
|
|