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La corrispondenza   versione testuale

La corrispondenza
(Rubrica a cura di Olinto Brugnoli)

Regia: Giuseppe Tornatore; soggetto e sceneggiatura: Giuseppe Tornatore; fotografia: Fabio Zamarion; musica: Ennio Morricone; montaggio: Massimo Quaglia; scenografia: Maurizio Sabatini; costumi: Gemma Mascagni; interpreti: Jeremy Irons (Ed Phoerum), Olga Kurylenko (Amy Ryan), Simon Anthony Johns (Jason), James Warren (Rick), Shauna Macdonald (Victoria), Oscar Sanders (Nicholas), Paolo Calabresi (Ottavio); produzione: Isabella Cocuzza e Arturo Paglia per Paco Cinematografica con Rai Cinema; distribuzione: 01 Distribution; colore; genere: drammatico; durata: 116’; origine: Italia, 2015.

Significazione. Da tutta la narrazione, che mette molta carne al fuoco, emergono chiaramente alcuni elementi tematici:

  • L’amore umano, che è qualcosa di imperscrutabile (il riferimento ai segreti e ai misteri);
  • La vita umana accostata per analogia con la vita del cosmo (le stelle, le galassie);
  • La possibilità di comunicare (“La corrispondenza”) anche con le persone e le stelle morte, che diventa occasione per maturare, per crescere e per trovare quell’equilibrio che permette di aprirsi alla vita con serenità.

L’idea centrale potrebbe pertanto essere così formulata: l’amore umano, come l’infinito, è insondabile da parte della mente umana. Ed è così forte che permette di rimanere in contatto con le persone amate, in modo misterioso, anche oltre la morte; con una comunicazione cosmica che diventa fonte di vita e di altro amore.
Dal punto di vista tematico si può osservare che l’idea centrale, di per sé valida e interessante, rischia di non risultare chiara e incisiva a causa di una narrazione a volte troppo macchinosa e ridondante, caratterizzata da una ripetitività che, alla lunga, risulta artificiosa e poco convincente.
Cinematograficamente si può avanzare qualche riserva circa la recitazione di Olga Kurylenko, che in questo ruolo sembra non sentirsi a proprio agio, e circa un doppiaggio (il film è stato girato in inglese) che non è sempre convincente e azzeccato.