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Una volta nella vita   versione testuale

UNA VOLTA NELLA VITA
(Rubrica a cura di Olinto Brugnoli)

Titolo originale
: Les héritiers; regia: Marie-Castille Mention-Schaar; sceneggiatura: Ahmed Dramé, Marie-Castille Mention-Schaar; fotografia: Myriam Vinocour; montaggio: Benoît Quinon; musica: Ludovico Einaudi; scenografia: Anne-Charlotte Vimont; costumi: Isabelle Mathieu; interpreti: Ariane Ascaride (Anne Gueguen), Ahmed Dramé (Malik), Noémie Merlant (Mélanie), Geneviève Mnich (Yvette), Wendy Nieto (Jamila), Aïmen Derriachi, Stéphane Bak, Mohamed Seddiki, Naomi Amarger, Alicia Dadoun, Adrien Hurdubae, Raky Sall; distribuzione: Parthénos; colore; durata: 110’; origine: Francia, 2014.

 

Il film, il cui titolo originale è Les héritiers (= gli eredi), è arrivato in Italia in occasione della Giornata della Memoria 2016 ed è tratto da una storia vera. All’origine dell’opera c’è l’attore e scrittore Ahmed Dramé, che all’età di 16 anni ha vinto con la sua classe, una seconda del Liceo Léon Blum di Créteil, il Concorso nazionale della Resistenza e della Deportazione organizzato ogni anno in Francia dal Ministero dell’Istruzione. Autore del libro Nous sommes tous des exception

pubblicato in Italia da Vallardi, il giovane Ahmed ha convinto la regista a realizzare questo film di cui è diventato anche co-sceneggiatore e in cui interpreta uno dei personaggi principali (Malik).

Significazione

. Protagonisti del film sono tutti gli alunni della classe 2^A del Liceo Léon Blum di Créteil (anche se con peso strutturale diverso) e la loro insegnante, la professoressa Gueguen. Questa, con la sua passione per l’insegnamento e con la sua sapiente pedagogia, riesce a motivare degli studenti “disastrati”, dando loro fiducia e coinvolgendoli in un progetto che diventa per loro occasione di arricchimento e di maturazione sul piano umano.

Idea centrale. Una vera educazione, che sappia superare i formalismi e i pregiudizi, riesce a motivare, interessare e far riflettere sulle cose importanti della vita. E riesce così, contro ogni previsione, a far crescere e maturare anche le persone apparentemente più insensibili e refrattarie, rendendole capaci di appropriarsi della propria vita con senso di responsabilità.