![](http://www.chiesacattolica.it/cci_new_v3/allegati/23062/35_intesto.jpg)
La profondità del ragionamento del committente e dell'architetto, la condivisione del progetto da parte della comunità e la qualità degli spazi costruiti hanno consentito al complesso parrocchiale di mantenere la propria funzionalità e il proprio fascino. La versatilità degli spazi ha reso possibili interventi di aggiornamento e di adattamento, che non hanno tuttavia richiesto interventi pesanti, né hanno mortificato l'idea iniziale; fondamentale la corretta e continua
manutenzione ordinaria.
Alcuni interventi sono stati effettuati nel 2000, in occasione della sostituzione del manto di moquette con un pavimento lapideo: la pedana absidale (che non possiamo definire solo "presbiteriale", in quanto vi trovano posto anche decine di fedeli) è stata riarticolata, rendendo ancor più valide le intuizioni iniziali del progetto. Il margine retto della pedana è stato spezzato, in modo da rendere
autonoma e riconoscibile la base del fonte battesimale e rispettando il principio liturgico di non porre il luogo del battesimo sul presbiterio insieme all'altare.
![](http://www.chiesacattolica.it/cci_new_v3/allegati/23062/34_intesto.jpg)
Nel contempo, anche
l'ambone – raddoppiato nella sua consistenza materiale e reso più evidente – ha ricevuto una propria pedana. La forma quadrata della mensa è stata rafforzata da una
piattaforma isolata per l'altare . La sede del presidente della celebrazione è stata infine dotata di un
leggio stabile e permanente, a qualificare ulteriormente la valenza di luogo liturgico – e non di semplice arredo – della sede stessa. Si deve inoltre rimarcare come la singolare monumentalità
dell'altare-tavolo sia rispettata dagli allestimenti liturgici, che lasciano libera la lettura della mensa e scelgono di appoggiare sulla pedana i fiori e i ceri .