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Una chiesa al mese
Un libro al mese
Area Riservata
per gli incaricati diocesani
Valutazione   versione testuale
È importante leggere il volume di Ratzinger insieme con quello di Guardini, entrambi dedicati allo “spirito della liturgia”. Tra i due scorre quasi tutto il XX secolo coi suoi molteplici travagli, ma in entrambi si avverte la visione della liturgia come il “luogo” precipuo dell'educazione alla fede. Il testo di Ratzinger, per quanto anch'esso di tipo divulgativo, è più elaborato di quello di Guardini, che forse è più denso di afflato poetico. L'argomentazione di Ratzinger è fondata su continui richiami, in particolare alle tradizioni precristiane e paleocristiane: forse anche per rispondere a una certa cultura diffusasi dopo il Vaticano II, di guardare agli esempi del cristianesimo delle origini per trovarvi ispirazione per rifondare il presente e per stabilire una cesura con abitudini acquisite nel corso della storia. L'intento di Ratzinger è volto a dimostrare una continuità nel succedersi delle epoche, per quel che riguarda gli aspetti essenziali della liturgia. Nello svolgere le sue argomentazioni, l'Autore non tralascia accenti polemici verso quelli che considera aspetti degenerativi che negli ultimi decenni hanno aperto squarci di relativismo nella liturgia, ma anche nel dialogo tra Chiesa e cultura contemporanea. In effetti, continuità e fedeltà non escludono forme celebrative e configurazioni dello spazio per il culto tali da valorizzare il rito e rendere la partecipazione dell’assemblea più consapevole e fruttuosa. L’A., mentre mette in guardia da soggettivismi indebiti, trasmette con le sue riflessioni l’amore per la liturgia come azione di Dio e anche azione della Chiesa, chiamata a vivere in modo sempre più cosciente e coinvolgente il mistero che si celebra.
 
 
 
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