Il tema della luce, associato con quello dei materiali, è decisivo nella definizione percettiva dell’interno, ma soprattutto nella costruzione di una gerarchia di spazi liturgici e di parti dell’edificio.
Nella copertura piana dell’edificio si aprono
due ordini di sistemi naturali illuminanti e di ventilazione: una finestra a nastro continua illumina l’ambulacro, tra il perimetro murario e il recinto sospeso; un lucernario anulare continuo fa piovere invece luce zenitale lungo
le pareti lignee del recinto stesso, separandone
luministicamente le superfici d’ambito rispetto alla copertura piana. Un
lucernario illumina direttamente la mensa e la
pedana presbiteriale . Lungo le pareti perimetrali si susseguono le
feritoie, aperte sia al fondo delle cappelle laterali, sia agli
angoli dell’aula, e le superfici lignee stesse del recinto sospeso sono ritmate da sottili
lame di luce , illuminate dalla
camera luminosa continua dell’ambulacro. Il
battistero ha un proprio sistema autonomo di illuminazione, che lo rende un’ulteriore camera di luce comunicante con lo spazio dell’aula: la
croce tagliata nel cilindro murario, peraltro, è l’unica connessione visiva diretta tra la chiesa e l’esterno, oltre alle due finestre
a tutta altezza che separano il battistero stesso dall’aula.