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![Una chiesa al mese](/cci_new_v3/s2magazine/images/26/chiesalmese.jpg) |
![Un libro al mese](/cci_new_v3/s2magazine/images/26/bannerlibromese.gif) |
Area Riservata per gli incaricati diocesani
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Una citazione ![versione testuale](/cci_new_v3/images/eye2.gif)
«Gli spazi e i luoghi della celebrazione liturgica si convertono da semplici componenti funzionali decise da specifiche azioni liturgiche a metafore di realtà celesti che non seguono unicamente logiche utilitaristiche e dirette ma, proprio perchè figure ideali, divengono memoriali, ossia segni stabili e permanenti che costantemente richiamano, anche al di fuori della celebrazione, l’evento salvifico che rappresentano. Ancora, gli spazi interni degli edifici furono studiati per esprimere e favorire in tutto la comunione dell’assemblea, avvertita come l’effettivo soggetto celebrante. L’ambiente interno fu orientato verso il centro dell’azione liturgica e ritmato secondo un movimento che partiva dall’atrio, si estendeva nell’aula e si definiva nel ‘presbiterio’, percepiti come spazi articolati ma non disgiunti. L’area presbiteriale, ossia quel tratto tra l’abside e le navate riservato unicamente al clero, fu il punto scelto per l’azione liturgica e il referente primario dello spazio interno degli edifici». (pag. 143)
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