“Un libro al mese” è un servizio che si rivolge a laici e presbiteri, a uomini della Chiesa e a chi alle chiese guarda come patrimonio fondamentale per le città europee. Tale servizio si propone di fornire una guida e un orientamento entro la vasta pubblicistica ora esistente, scegliendo letture che possano contribuire a completare un percorso introduttivo e anche formativo nel campo dell'architettura delle chiese e delle molteplici problematiche che le riguardano. Dal rapporto tra
edificio e liturgia al tema
continuità-discontinuità nell'espressione formale dei progetti nel corso del tempo; dal modo in cui la chiesa edificio si pone – o è posta –
nel contesto della città contemporanea, alla misura in cui
l'estetica e la tecnica contemporanea influiscono nella definizione dei progetti delle chiese contemporanee.
Le letture che saranno via via proposte sono selezionate tenendo conto della complessità degli argomenti che coinvolgono la chiesa edificio: oggi, come sempre è avvenuto nel corso della plurisecolare storia dell'architettura ecclesiale. Dai problemi tecnologici a quelli simbologici, dai problemi del disegno a quelli relativi alla congruenza tra le parti che compongono quel che probabilmente è il più complesso degli edifici, proprio perché è simbolo, casa comune, luogo dell'incontro col mistero dell'infinitamente Altro, oasi di preghiera, ostello del rito che del rito conserva la memoria attiva nel tempo; ma è anche insieme di pareti e coperture, custodia di espressioni artistiche, spazi articolati per incontri qualificati...
I criteri che informano la scelta dei volumi via via presentati, perseguono il tentativo di proporre, a chi non conosce la materia, di avvicinarla per gradi. Alcune opere sono individuate perché consentono di familiarizzarsi con i linguaggi dell'architettura. Altre riguardano in generale il problema dell'estetica contemporanea che inevitabilmente informa di sé ogni architettura. Altre riguardano la specificità della chiesa come luogo della celebrazione liturgica e prendono in considerazione le variabili che oggi si presentano in quantità impressionante rispetto al passato, dato il clima di carenza di uno stile dominante che costituisca riferimento sul piano formale.
Con la scelta compiuta non si pretende di esaurire la pubblicistica esistente né tanto meno di dare indicazioni di preferenza, bensì di indicare un cammino possibile per chi desidera addentarsi nella materia e, ancor prima, di indicare che attraverso pubblicazioni diverse si può comporre un apparato di conoscenza incentrato nel campo specifico dell'architettura delle chiese contemporanee, con le particolarità che esse hanno rispetto a quelle storiche. Si auspica in questo modo il costituirsi di una cultura condivisa attorno alla quale dialogare, tra coloro che hanno professioni diverse, ma anche orientamenti diversi nel vasto campo dell'estetica contemporanea. Poiché alla chiesa edificio spetta di accogliere e di rappresentare tutti.
mons. Giuseppe Russo