Dopo i Giochi Olimpici del 1960, il Villaggio viene adibito ad uso residenziale. La sede definitiva della nuova parrocchia è realizzata negli anni Ottanta su progetto di Francesco Berarducci, già vincitore nel 1967 del concorso per nuove chiese bandito dalla diocesi romana, prima attuazione della riforma liturgica.
Il complesso parrocchiale è impostato su una solida rete di relazioni tra l'aula liturgica e le opere pastorali, secondo un progetto formalmente unitario: pur distinguendosi dal resto del quartiere per la coerenza dell'insieme, è aperto al contesto urbano ed è attraversato da un sistema di percorsi che lega il sagrato, la chiesa, gli uffici e la casa canonica, le aule di catechismo e gli spazi per il gioco. L'aula liturgica presenta i poli celebrativi principali su un'ampia e luminosa pedana presbiteriale, articolata distinguendo i suoi diversi fuochi; l'assemblea si raduna in un ambiente domestico e accogliente.