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Ha in mente esempi di battisteri ben riusciti, in epoca recente'   versione testuale

Non nascondo che, in prima battuta, non ho un’immagine che mi balzi in mente. In realtà, le prime immagini cui penso sono “laiche”, e precisamente i paesaggi d’acqua ideati da Carlo Scarpa.  Credo che se dovessimo selezionare un architetto che ha avuto l’abilità di trasmettere l’acqua connotata nella preziosità del simbolo, questi sarebbe proprio Carlo Scarpa. In tutti i suoi recinti sacri, che sia il giardino della Querini-Stampalia o la Tomba Brion, egli ha il gusto di disegnare crogiuoli in cui l’acqua è esibita in tutta la sua preziosità, quasi fosse oro, dalla singola goccia al ruscello.
Se invece vogliamo ricondurci all’architettura sacra, mi sono particolarmente cari quei battisteri che tendono a ritrovare una continuità tra esterno e interno, come a Bologna la Beata Vergine Immacolata, di Glauco Gresleri, o come, più recentemente, la chiesa Gesù Redentore a Modena, di Mauro Galantino, dove il fonte battesimale è ben visibile a chi entra pur restando defilato e in rapporto con una lunga vasca esterna.
Questa relazione tra interno ed esterno, tra chiesa e paesaggio, tra materia del sacramento e acqua naturale come bene comune, assume talvolta i tratti di una relazione visiva. Notevole a questo proposito è il battistero disegnato da Alvar Aalto per la chiesa di Riola di Vergato, dove esso è ribassato rispetto all'aula, in rapporto visivo col fiume vicino, e con uno spazio a cavea che attornia il fonte sotto una cuspide di vetro: nel segno dell’acqua il movimento orizzontale del fiume si congiunge a quello verticale della luce e del cielo.
Nelle chiese moderne in cui ancora il battistero presenta un ruolo introitale, è da considerare quella di San Giovanni Battista, nota come Chiesa dell'Autostrada, progettata da Giovanni Michelucci. Questa presenta un battistero interno all'edificio della chiesa ma separato dall'aula eucaristica, con in indubbio valore di centralità nel percorso che conduce all’aula principale.
Riguardo alla più recente ripresa del battistero per immersione a opera del movimento Neocatecumenale, emblematica è la chiesa di San Bartolomeo in Tuto a Scandicci (Firenze), opera la cui formulazione attuale dei luoghi liturgici risale ai primi anni '90. La vasca sta sotto il livello del piano di calpestio e resta coperta da una grata: la sua presenza è evidente, ma allo stesso tempo essa è sacrificata sotto le suole dei passanti. Mi pare manifesti una contraddizione: da un lato si vuole esaltare il fonte collocandolo in asse all’ingresso, dall’altro lo si occulta ponendolo in luogo interrato. Il riferimento geometrico congiunge la pianta ottagona alla croce dello splendido battistero della Basilica Panagia Ekatontapyliane di Paros, di cui però non possiede la dignità, mancando qui ogni rilievo in alzato.
Il battistero progettato da Alvar Aalto per la chiesa di Riola di Vergato (1976)
Il battistero progettato da Alvar Aalto per la chiesa di Riola di Vergato (1976)
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