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 Home page - Un libro al mese - RECUPERARE I PERCORSI INIZIATICI - L'icona, l'iconostasi, come definite da Nicea II hanno valore di simbolo? Che senso ha che siano relegate nella definizione degli spazi cultuali ortodossi? 
L'icona, l'iconostasi, come definite da Nicea II hanno valore di simbolo' Che senso ha che siano relegate nella definizione degli spazi cultuali ortodossi'   versione testuale
 
La tradizione orientale ha mantenuto qualcosa che in occidente è andato in gran parte perduto: l’icona come simbolo, ovvero come presenza reale. Il secondo concilio di Nicea ha ammesso la venerazione delle immagini sul presupposto che in esse continua nel tempo l’incarnazione di Cristo. In occidente abbiamo depotenziato l’immagine a pura rappresentazione, a rimando di una realtà altra da sé. In oriente si è mantenuta la consapevolezza del funzionamento simbolico dell’icona: l’immagine è appunto presenza reale, incarnazione, del santo. In realtà anche in occidente la devozione popolare ha mantenuto la coscienza di questa presenza reale: i fedeli avvertono spesso il bisogno di toccare l’immagine del santo, perché ne avvertono in qualche modo la presenza. Quell’immagine è percepita come “abitata”.




 
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