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Nella storia come si spiega la tendenza a nascondere la chiesa tra le case'   versione testuale
C'è stata un'epoca in cui le chiese nuove tendevano a essere costruite quasi nascoste tra le case: questo è avvenuto in diverse circostanze tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70 del secolo scorso.
 
Come ritiene si possa inquadrare questa tendenza sotto il profilo storico?

«È una tendenza che si manifesta quando le circostanze lo impongono. Per esempio, questo accade nei Paesi musulmani. Dove la Sharia è in pieno vigore, come in Arabia Saudita, erigere chiese è vietato, così come praticare in pubblico un culto diverso da quello islamico o praticare il proselitismo. Vi sono molti Paesi di religione islamica dove è possibile costruire chiese, ma spesso la condizione sine qua non è che non siano alla vista, e in ogni caso la pratica della religione cristiana risulta, se non osteggiata, emarginata e comunque occultata.
Beninteso, anche in Europa s'è diffusa una tendenza all'occultamento, il che è un fatto che avviene quando il potere civile tende con i propri palazzi a dominare l'ambiente urbano. Tale fenomeno si è imposto a partire dalla fine del Settecento, quando hanno cominciato a sorgere imponenti edifici per le stazioni ferroviarie o per le borse valori, espressioni del nuovo potere tecnologico ed economico che andava diffondendosi. In quell'epoca si è manifestata anche in Europa un'attiva persecuzione anticattolica. Gli edifici del potere civile hanno assunto il posto delle cattedrali e sono stati concepiti magniloquenti e dominanti, spesso di stile neogotico, come per evidenziare che questi erano le nuove basiliche. Questa situazione non è stata veramente contrastata da parte dei cristiani, i quali l'hanno semplicemente accettata o subita come manifestazione di una condizione di necessità».
 
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