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Casa, non albergo
«Siamo a tavola con i figli e loro con il telefonino sono in un altro mondo», ha raccontato il Papa ai giornalisti, riportando la preoccupazione raccolta da tanti genitori in termini di dipendenza. Ha suggerito che l’accesso alla Rete sia «in un posto comune della casa», anziché nelle stanze dei bambini.
È una sfida che interroga ogni abitante di questo tempo: questa settimana le ha dato voce un’inchiesta de l’Espresso, dedicata all’assalto pubblicitario delle corporation digitali verso i minori; sono temi più volte affrontati anche dall’Aiart.
Come cristiani sentiamo di avere una parola da offrire, un’esperienza che ci impegna. La tecnologia è ricchezza a cui educarsi, evitando che sia scissa dalla libertà interiore e dalla condivisione.
don Ivan
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