· Al termine della proclamazione evangelica si dia, possibilmente in canto, l’annuncio della data del giorno di Pasqua e delle feste che da essa scaturiscono: tale uso antichissimo giova a collegare il legame tra il mistero dell’incarnazione e la Pasqua, centro della fede cristiana.
· La preghiera dei fedeli sia davvero “universale” in questo giorno: l’assemblea memore della visita dei magi a Betlemme si dilati nella preghiera ai popoli e alle culture del mondo. Membri di altre culture possono proporre alcune intenzioni di preghiera nella propria lingua.
· Allo stesso modo la processione dei doni può essere svolta da persone di varie appartenenze culturali.
· La solennità dell’Epifania, a motivo dei doni, ha un grande fascino sui più piccoli. Può essere l’occasione per invocare su di essi la benedizione prevista dal Benedizionale per il tempo di Natale (pp. 251-255) e rinnovando così l’impegno educativo particolarmente caro alla chiesa in questi anni.
· La celebrazione può concludersi con la benedizione solenne.