La liturgia della Parola
Messa della notte
Messa dell’aurora
Messa del giorno
· La regia celebrativa dovrà tenere conto delle diverse assemblee che si comporranno nei diversi orari (alla messa vespertina della vigilia, alla messa della notte, all’aurora e alla messa del giorno). Nella scelta dei canti e nella cura dell’omelia bisognerà considerare in particolar modo la partecipazione alla Messa della notte di persone che abitualmente non frequentano. Per tale attenzione si dovranno evitare dannose condanne, ma piuttosto mettere in atto uno stile accogliente e un linguaggio facilmente accessibile.
· Secondo l’esortazione del Messale è bene premettere alla celebrazione della Messa della notte la celebrazione dell’Ufficio delle letture. Tale celebrazione può essere sigillata dal canto della Calenda, da qualche anno particolarmente diffusa in Italia, il testo del Martirologio di questo giorno che contempla l’incarnazione come compimento della storia umana. In tal modo l’Eucaristia è preparata da un’introduzione orante che può aiutare anche color che raramente frequentano ad entrare nel clima più giusto di questa solennità.
Nel caso si ritenesse la celebrazione delle Ufficio delle Letture poco adatto all’assemblea reale è possibile strutturare una breve veglia in preparazione alla celebrazione eucaristica che contenga alcuni elementi indispensabili:
a. Canto iniziale.
b. Un elemento invitatoriale: può essere lo stesso salmo invitatorio, con la sua antifona, dell’Ufficio (almeno l’antifona è bene che sia cantata).
c. La proclamazione della Parola di Dio: si possono recuperare i brani biblici della messa vespertina nella vigilia.
d. Un breve intervento omiletico che possa aiutare l’assemblea ad entrare nel clima di preghiera.
e. Alcune invocazioni, composte con un linguaggio semplice e poetico, indirizzate al Signore Gesù che contemplino l’intervento corale del’assemblea (Vieni, Signore Gesù).
f. Alcuni momenti di intenso silenzio dopo l’ascolto della Parola di Dio e tra un’invocazione e l’altra.
g. Il canto della Calenda.
h. Un ulteriore momento di silenzioso per garantire il passaggio dalla veglia alla celebrazione eucaristica.
· In questa ed altre celebrazioni del tempo natalizio si dia particolare risalto all’inno
Gloria a Dio eventualmente con una breve e sobria monizione per collegarlo all’inno angelico (
Lc 2,14).
· Per quanto “difficile” l’assemblea della notte di Natale, non si trascuri il canto del salmo responsoriale (eventualmente provandolo precedentemente) e così pure nelle altre celebrazioni del giorno. Nell’anno della fede si dia risalto alla professione di fede cantandola e rispettando la rubrica propria di questo giorno: Alle parole: E per opera dello Spirito Santo… si è fatto uomo, si genuflette. Un avvertimento ripetuto (anche prima delle celebrazioni) può incoraggiare i pigri a compiere questo gesto che, proprio perché inconsueto, risulta particolarmente efficace.
· La celebrazione può concludersi con la benedizione solenne.