Agrigento: Inaugurazione del percorso permanente tra la Cattedrale e il Museo Diocesano sulla figura del santo patrono
In occasione delle celebrazioni in
onore di San Gerlando, patrono della diocesi e della città di Agrigento, è
stato organizzato un percorso permanente che,
attraverso le reliquie e i reliquiari,
le opere artistiche e devozionali, permette di avvinarsi alla vita e alla
figura del vescovo che riorganizzò la diocesi all'inizio del secolo XI con
l'arrivo del conte Ruggero e dei normanni.
Il
percorso, che si snoda dalla Cattedrale al
Museo Diocesano, prevede la visita all'urna di S. Gerlando custodita in Cattedrale nella cappella chiaramontana.
L'urna, che è un emblematico monumento della fede cristiana
agrigentina, testimonia il profondo
sentimento religioso del popolo agrigentino verso il patrono.
Il reliquiario un tempo era arricchito
da sei formelle che narravano la vita del santo, costituendo una testimonianza
non solo artistica, ma anche storico-documentaria e agiografica. Le formelle
sono andate in parte perdute, con i
puttini che la adornavano a causa dei furti sacrileghi che ne hanno deturpato
l'armonia. Nel 2012 il Comando Carabinieri della Tutela del Patrimonio
culturale ha riconsegnato sei degli otto puttini originali, che grazie al
marchio di garanzia ne ha permesso il riconoscimento e il suo recupero.
Nella torre campanaria della
Cattedrale sono esposte tre storiche matrici incisorie con diverse raffigurazioni
di San Gelando che sono state utilizzate per divulgarne la memoria e la devozione.
Il percorso
che può iniziare dal Museo o dalla Cattedrale include anche la Cappella voluta
dal vescovo Francesco Trahina con la statua lignea di san Gerlando dei primi
del Settecento opera del maestro Iacopelli.
Nel percorso all'interno del Museo
troviamo uno dei sei puttini che adornavano l'urna che è stato inserito nella
collezione permanente, a completamento
della sezione dedicata al santo patrono.
Un altro elemento significativo,
confluito al Museo, è la reliquia da contatto del Bastone di san Gerlando che era custodito
dentro l'urna e che, dalla ricognizione del
1598, è stato esposto alla
pubblica venerazione. Il Baculo,
emblema del ministero episcopale del pastore della diocesi, fu
impreziosito nel 1607 da una lamina in argento finemente sbalzata e cesellata.
Nella sala dedicata al santo troviamo
anche la più antica statua lignea risalente al Medioevo e due delle tre chiavi che
servivano per le serrature della porta che chiudeva l'antica cappella di san
Gerlando.
Una nuova acquisizioni del Museo Diocesano il piccolo
flacone in cristallo di rocca medievale di epoca fatimida, espressione del
dialogo interculturale presente nella Diocesi di Agrigento. Il flacone, che
accoglie piccoli resti corporei del santo, è ricordato negli inventari storici
come "il reliquiario del dito di san
Gerlando".
Nella Sala della Biblioteca dei
vescovi saranno esposti documenti provenienti dal Tabulario della Cattedrale. Il
Libellus de successione pontificum Agrigenti, un codice pergamenaceo del secolo
XIII che costituisce la prima raccolta di notizie storiche sulla Chiesa
Agrigentina.
La Legenda di san Gerlando, un prezioso documento agiografico medievale
sulla vita del santo, che al suo interno
raccoglie L'antico ufficio ritmico con due celebrazioni liturgiche
dedicate a san Gerlando: «in festo
sancti gerlandi», il 25 febbraio, e in « in festo translationis». Le ultime due carte, rilegate nel XVIII
secolo, contengono la memoria del più antico Catechismo della Chiesa
agrigentina. Alcune parti dei documenti
saranno visionabili grazie a supporti multimediali.
La tela di
Francesco Sozzi del 1773, che raffigura i Sette santi vescovi agrigentini con
al centro in primo piano la gloria di
san Gerlando, conclude il percorso all'interno del Museo.
Un omaggio
alla storia della Diocesi e della Città di Agrigento per riscoprire la sua
identità a partire dalla memoria di san Gerlando e la devozione che nei secoli
è stata a lui riservata.
Il percorso
sarà inaugurato domenica 20 febbraio alle ore 17.00 al Museo Diocesano con la
visita alle opere e si concluderà in Cattedrale dove alle ore 19.00 seguirà la
celebrazione eucaristica.