Il convegno, che si svolgerà il 26 novembre presso la Sapienza Università di Roma e il 27 novembre nell'Abbazia di S. Scolastica di Subiaco, intende approfondire la figura di Lluis de Prades, vescovo di Mallorca dal 1390 al 1429 e personaggio emblematico delle vicende drammatiche e avvincenti innescate dallo Scisma d'Occidente (1378-1417). Le molteplici notizie sul suo conto hanno carattere frammentario e appaiono ancor oggi da approfondire le linee della sua attività politica, religiosa ed evergetica, rintracciabili nei centri che fecero da scenario alla sua vita e al suo epilogo: Avignone, l'isola di Mallorca e i monasteri di Subiaco.
Sono gli anni in cui la monarchia aragonese seguiva il partito avignonese e perciò il De Prades ricevette gli incarichi episcopali dagli antipapi Clemente VII e Benedetto XIII. Con quest'ultimo, al secolo Pedro de Luna, intessé stretti rapporti già in anni precedenti la nomina ad antipapa, ma il prelato aveva contatti anche con le più alte sfere del potere temporale, non ultimo il sovrano d'Aragona Martino I l'Umano (1396-1410).
La partenza di Lluis de Prades dalla penisola iberica va ricercata nel repentino abbandono del partito avignonese intorno al 1420-1421, quando lo troviamo per l'ultima volta nella sua diocesi, ma a reprimere gli scismatici su incarico del papa romano Martino V Colonna. Le sue relazioni con l'Urbe, però, dovevano essere iniziate già da qualche tempo ed è probabile che il De Prades fosse in contatto con gli spagnoli che gravitavano a Roma in quegli anni e con i monaci di nazione iberica che abitavano i monasteri di Subiaco. Furono questi i contatti che indirizzarono il prelato verso il monastero di Santa Scolastica, un luogo che doveva essergli congeniale alla luce della sua familiarità con il mondo benedettino e del suo interesse per l'eremitismo, che condivideva con celebri conterranei (Alfonso Pecha, Tomaso del Pedra e Pedro di Guadalajara), molti dei quali assidui frequentatori di Subiaco.
A Santa Scolastica, il vescovo finanziò l'erezione e la decorazione di una nuova cappella in cui riportare in auge quel culto degli Angeli già presente a Subiaco, ma forse dimenticato, e a cui lui era legato. Ancor oggi l'oratorio e la sua decorazione rimangono, oltre che un'eccezionale esempio di pittura tardogotica, la testimonianza più viva dell'attività del prelato e del suo ricco retaggio culturale che, in occasione di questo convegno, si cercherà di ricostruire, attraverso la sinergia di studiosi e ricercatori tra Italia, Spagna e Francia.
Il convegno si svolgerà il 26 novembre a Roma presso L'Università la Sapienza - Facoltà di Lettere e Filosofia (Aula I A. Venturi) e il 27 novembre nell'Abbazia di S. Scolastica di Subiaco (sala S. Gregorio Magno).
Si potrà seguire in presenza o da remoto, in entrambi i casi
prenotando la propria partecipazione secondo le modalità specificate
nella locandina allegata.