Nel giugno del 2020 è iniziato il restauro della grande tela custodita nella Cattedrale di San Lorenzo
Nel giugno del 2020 è iniziato il restauro della grande tela con la Crocifissione
tra i Dolenti e San Sebastiano conservato nella Cattedrale di San Lorenzo, a Genova. Grazie
al finanziamento ottenuto dalla Compagnia di San Paolo, il dipinto di Federico
Barocci (1535ca-1612) ritroverà la sua luce e le raffinate stesure di colore
che il pittore urbinate realizzò fra il 1590 e il 1596, anno in cui il dipinto fu
consegnato al suo committente, il doge Matteo Senarega, uomo di raffinata
cultura.
Il dipinto fu progettato con attenzione dal
Barocci: molti sono i disegni preparatori sui tanti particolari che compongono
la scena, impostata in modo da porre in posizione centrale la grande croce,
inserita nel terreno con un deciso scarto diagonale; su questa è inchiodato il
corpo esanime ma delicato di Cristo, ai cui piedi il giovane San Sebastiano è
legato a una colonna, protetto solo da un semplice perizoma, con le insegne del
soldato ai suoi piedi. Lo sguardo rivolto a Gesù è quello di un eroe fiducioso
nella ricompensa celeste, ma nel lato opposto della tela, la disperazione della
Vergine e di San Giovanni Evangelista sollecitano il fedele spettatore a
ricordare i passi delle Sacre Scritture nelle quali questo immenso dolore fu
profetizzato alla Madre del Salvatore. Seguendo quindi i dettami del Concilio
di Trento sulla definizione delle sacre immagini, Barocci coinvolge il popolo
di Dio nel momento più significativo della Redenzione, creando una pittura con
forme in movimento, colori cangianti e con la luce che avvolge gli angeli in
volo nella parte alta della croce e scende per coprire i corpi di Cristo e
Sebastiano, uniti nel martirio.
La tela è posta nella testata della navata
destra della Cattedrale di San Lorenzo, oggi dedicata alla Madonna del
Soccorso, ma fino al 1830 intitolata a San Sebastiano; ottenuta nel
giuspatronato della famiglia Senarega dal 1579, la cappella fu affrescata con
le Storie del Santo da Giovanni Andrea Carlone (1584/90-1630). Con il
trasferimento di una delle icone più venerate dalla cittadinanza, la Madonna del Soccorso, proveniente da un altare
laterale della Cattedrale e prima ancora dal monastero di Sant'Andrea della
Porta, la grande tela fu spostata dall'ancona dell'altare per essere collocata
sulla parete destra della cappella, dove è oggi conservata.
Il restauro è curato dal Laboratorio di Antonio
Silvestri che prevede di realizzare l'ultima parte del lavoro nella cattedrale
di San Lorenzo, per potere facilitare la visione ravvicinata del capolavoro del
Barocci. Il laborioso spostamento è stato curato dalla ditta Sciutto S.r.l., sotto l'attenta guida del restauratore.