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Lodi, incisa nel tempo   versione testuale
Una parte dell'opera di Teodoro Cotugno è stata donata alla Diocesi, che ha catalogato circa 300 incisioni del grande artista di Desio.






Le sue collezioni sono conservate in una trentina di istituti italiani ed esteri, più di venti i cataloghi pubblicati, circa cento le esposizioni personali, e un altro centinaio gli eventi tra collettive e concorsi, tra cui il Premio Internazionale dell'Incisione di Biella, la Triennale dell'Incisione di Milano e, all'estero, la Biennale di Conflans Sainte Honorine in Francia e la Triennale dell'Incisione di Cracovia. Le acqueforti di Teodoro Cotugno, inconfondibili per il soggetto naturalistico e lo stile, sono presenti in tutte le case dei Lodigiani - con i calendari, i biglietti di invito, i segnalibri, le stampe da appendere nel salotto buono - a testimoniare nel tempo cos'è il nostro territorio, questa terra distesa nelle sue stagioni belle e crude, sempre uguali nella ciclicità agreste, e cos'è la staticità mistica e confortante della sua cattedrale, la geometria della piazza cittadina, gli scorci di certi cortili vintage del centro; di cos'era il Lodigiano fino a qualche tempo fa, prima dello straripare del cemento, dello spadroneggiare di capannoni, logistiche, rotonde che hanno deviato il nostro paesaggio, mutato il corso di millenni, stravolto l'opera naturale dell'uomo. 

Teodoro Cotugno, nativo di Desio, ma lodigiano di adozione, in più di quarant'anni di attività ha fermato nel tempo panorami, prospettive e suggestioni, e collezionato un archivio professionale fatto di matrici, stampe, cataloghi, periodici d'arte che ha donato in parte alla Diocesi di Lodi per la conservazione ad futuram memoriam, perché il suo tempo inciso - il nostro tempo - possa traghettare indisturbato negli anni dopo di noi. 

Nel 2018 l'artista ha donato alla Diocesi di Lodi una parte della propria estesa produzione - incisioni, cataloghi delle sue mostre, libri illustrati, matrici, monografie - e a luglio di quest'anno si è conclusa l'attività di catalogazione di circa 300 incisioni, realizzata da Valentina Fagnani per la sua tesi del Corso di Laurea in Filologia Moderna dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, con relatrice Paola Sverzellati e correlatrice Giliola Barbero. 

Lunedì 28 settembre alle ore 21 sarà presentato a Lodi, presso il Seminario vescovile (via XX Settembre, 42) il risultato della catalogazione, presente l'autore che dialogherà della propria esperienza artistica con don Luca Anelli, direttore del Museo diocesano d'Arte sacra di Lodi. Il pubblico potrà inoltre visionare in loco alcune opere dell'artista in esposizione. 

La serata è organizzato dalla Biblioteca del Seminario vescovile di Lodi, in collaborazione con l'Archivio storico, il Museo d'Arte sacra, e l'Ufficio dei Beni culturali della Diocesi di Lodi. L'accesso, fino ad esaurimento dei posti, è organizzato nel rispetto delle misure preventive per il Covid-19, con misurazione della temperatura in ingresso, registrazione del numero di telefono, utilizzo della mascherina, igienizzazione delle mani e distanza fisica.

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