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 Anagrafe - Archivio News - Firenze: come conservare e valorizzare le pitture parietali? 
Firenze: come conservare e valorizzare le pitture parietali'   versione testuale
Due giornate di studio organizzate dall'Opera per Santa Maria Novella. Gli affreschi da ricollocare







L'Opera per Santa Maria Novella, in collaborazione con la Biblioteca Domenicana di Santa Maria Novella Jacopo Passavanti, l'Opificio delle Pietre Dure, l'Istituto di Scienza del Patrimonio-CNR ed il Gruppo Italiano dell'International Institute for Conservation, ha organizzato due giornate di studio dal titolo "Stacchi, strappi e nuovi ritrovamenti. Conservazione e fruizione delle pitture parietali", che si terranno il 24 e 25 ottobre, nella Sala Multimediale di Piazza della Stazione 4/A a Firenze (primo piano). 

In anni recenti, l'Opera si è fatta promotrice di molteplici interventi di restauro di pitture murali antiche, incalzata dagli importanti ritrovamenti effettuati nella Basilica di S. Maria Novella. Alla luce di queste novità, ha deciso di incoraggiare l'organizzazione delle due giornate di studio per creare un'occasione di confronto e riflessione sulle sfide tecniche poste dai dipinti murali staccati e sulle nuove strategie di conservazione e di valorizzazione delle pitture parietali. I lavori prevedono la presentazione di significativi casi studio di alcuni fra i principali istituti di restauro italiani, la condivisione di dati storici, tecnici, scientifici emersi dai recenti restauri eseguiti nella Basilica fiorentina e si concludono con una tavola rotonda incentrata sulla questione del ricollocamento di alcune di queste opere. Il programma è stato quindi articolato per stimolare il dibattito e offrire elementi di riflessione che potranno essere ripresi e discussi durante il momento di confronto sui dipinti murali di Santa Maria Novella, previsto durante la tavola rotonda. 

Le giornate di studio saranno l'occasione per presentare alcuni nuovi affreschi restaurati, scoperti dietro alle pale vasariane degli altari laterali: Pittore fiorentino, San Tommaso d'Aquino in cattedra, 1323 circa (quarto altare occidentale); l'affresco è stato ritrovato nel 2018 dietro alla pala con la Resurrezione di Cristo di Giorgio Vasari, (anch'essa oggetto di restauro e presentazione durante l'evento); Nardo di Cione, San Benedetto e storie della sua vita, 1350-1355 circa (sesto altare occidentale); l'affresco, staccato nel 1858, è stato rintracciato nei depositi della Soprintendenza a seguito di recenti studi e ricollocato nella sua posizione d'origine. 

AFFRESCHI DA RICOLLOCAREStefano di Ricco, detto Stefano fiorentino, San Tommaso d'Aquino, 1343-1344 circa (cm 400x140 circa); Andrea di Cione, detto Orcagna, Cacciata di Gioacchino dal tempio, Incontro alla Porta aurea, 1343-1344 circa (cm 90 x 155 circa). Per secoli nascosti dalla pala raffigurante la Presentazione al tempio di Giovan Battista Naldini, i tre affreschi sono stati staccati nel 1858: grazie a un approfondita ricerca, il san Tommaso d'Aquino è stato ritrovato nei depositi della Soprintendenza, mentre le due storie di sant'Anna e Gioacchino sono state conservate nei depositi del Museo di San Marco fino al 2016. Rientrate a Santa Maria Novella (in occasione della celebrazione dei trenta anni di fondazione del FEC) , le pitture attendono ora il definitivo ricollocamento presso la parete del terzo altare della navata orientale.

Partecipazione gratuita, previa iscrizione (fino ad esaurimento posti) http://www.igiic.org/?p=5522

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