Matteo Fantasia è stato un personaggio di spicco della società conversanese, barese e pugliese. Uomo di fede e di cultura, riconosciuta con l'assegnazione di una medaglia d'oro, ma anche di impegno politico esercitato nelle file della DC, Fantasia fu amico personale di Aldo Moro. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1978, tutti i libri da lui scritti, ricevuti, comprati e raccolti in una personale ricca biblioteca, erano stati donati all'Amministrazione Comunale di Conversano, ma per molto tempo erano rimasti sigillati negli scatoloni, senza che gli amministratori pubblici avessero provveduto alla pubblica fruizione.
A questo punto è intervenuto, grazie all'interessamento di don Angelo Fanelli, l'Archivio diocesano di Conversano a chiederne l'affido, allo scopo di realizzare il sogno donativo del prof. Fantasia e di rendere fruibile a tutti il patrimonio del suo fondo librario.
Tutto è stato formalizzato con un protocollo firmato da Fanelli e dai discendenti della famiglia Fantasia e questo patrimonio, a partire dall'anno 2009, ha ripreso a vivere.
Recentemente, dopo che l'Amministrazione Comunale ha acquisito una sede idonea finalizzata a questo scopo, il patrimonio librario del fondo Fantasia è stato riconsegnato al Comune di Conversano, che finalmente lo ha collocato nella sezione Archivistica del Polo Museale del Monastero di S. Benedetto (via S. Benedetto 18, Conversano - BA).
Quella di questo "affido" è certamente un'esperienza che potrebbe essere riproposta sia all'interno delle diocesi (con i patrimoni librari, archivistici e artistici sparsi e inaccessibili alla fruizione), sia con le comunità civili.
Ecco il racconto di quanto accaduto a Conversano dalla "viva voce" di don Angelo Fanelli...
Un grato affido
È
la riconoscenza che motiva questo breve intervento scritto. Riconoscenza da
parte dell'Archivio Diocesano di Conversano per aver ricevuto l'affido
per qualche anno della biblioteca fondata e premurosamente "allevata" da Matteo
Fantasia.
Erano
molti gli anni trascorsi dai suoi libri ammutoliti in molti cartoni sigillati
che giacevano nel monastero di S. Benedetto di Conversano senza uno spiraglio
di soluzione. Così, dopo un estenuante silenzio e immobilismo amministrativo,
il nostro Archivio d'intesa con la famiglia Fantasia si dichiarò pronto e lieto
di riceverne l'
affido, che venne formalizzato con tutte le garanzie di
custodia e di apertura al pubblico.
I
volumi, tutti dotati di un proprio identikit e raccolti in un catalogo cartaceo
e in un supporto digitale, vennero collocati nelle scaffalature compattabili
dell'Archivio secondo una provvisoria ripartizione per sezioni disciplinari,
onde renderne più agevole il reperimento per ogni richiesta di consultazione; e
nell'attuale avvenuta restituzione sono stati inscatolati secondo queste stesse
diciture (non si pensi tuttavia alle classificazioni Dewey ecc.). Le numerose
richieste effettuate durante l'
affido si sono avvalse soprattutto
dell'uso del supporto digitale che non solo ha permesso al lettore/ricercatore
un immediato riscontro bibliografico, ma nel contempo è stato utile per un
monitoraggio costante.
È
venuto in tal modo a realizzarsi un felice incontro fra i seguenti patrimoni
librari e manoscritti: Archivio Diocesano, Archivio Capitolare e Biblioteca del
Seminario Vescovile (ora Diocesana) di Conversano da una parte e la Biblioteca
"Matteo Fantasia" dall'altra; un abbraccio cronologico cha va dal sec. X ai
nostri giorni, e un coniugio di discipline storiche (generali e locali e di
storia dell'arte), filosofiche, teologiche, letterarie e scientifiche, antiche
e contemporanee. Un piccolo universo, quasi un michelangiolesco giudizio
universale che si squaderna attraverso parole, pensieri, emozioni, sogni,
introspezioni, esaltazioni, sentimenti, nobili o passionali, scoperte ed
evocazioni dell'uomo, microcosmo e metafora dell'universo insondato,
insondabile e divino.
Ora
l'
affido materiale si è concluso e il patrimonio librario Fantasia ha
trovato non solo una nuova casa, peraltro quella da tempo agognata, ma anche il
ricongiungimento "familiare" con l'Archivio omonimo, da cui era disgiunto.
Si
consegnano ambedue a un affido non più temporaneo ma permanente, quello ai
lettori e ricercatori. Una sfida certo nella lotta contro, come si direbbe con
ironico conio giornalistico, i
facebucchi e similari. Una competizione
in cui il cartaceo apparirebbe irrimediabilmente superato, eppure si pubblica
ancora, e anche copiosamente, e il Fahrenheit 451 appare scongiurato. Qualche
tempo fa una giovane regista conversanese, Anna Gigante, intendeva realizzare
un cortometraggio, in cui l'atmosfera della libreria domestica costituiva il
trait d'union scenografico con l'evocata figura paterna, ed esplorando la
possibilità di utilizzare parzialmente il nostro patrimonio librario, ne
respirava, diceva lei, quasi voluttuosamente l'odore dei libri, incantandosi ed
estasiandosi.
I
libri rappresentano il cibo della mente, e il monito evangelico ci mette in
guardia dal solo pane per l'uomo; essi allontanano le parole gridate, scagliate,
dette e rapidamente negate (qui lo dico e qui lo nego) dei dibattiti, in cui
sono assenti l'autocritica e i fondamentali dell'argomentazione filosofica, e
il pensiero altrui viene demonizzato. Il libro interpella l'intima coscienza
del lettore e ne provoca risposte individuali. Non intende essere pretenzioso
nell'universo imperante delle immagini, che certo sono più immediatamente
accattivanti, ma che si perdono altrettanto rapidamente proprio per la velocità
con cui s'inseguono, sottraendosi alla pacata riflessione della mente. Il libro
vuole semplicemente vivere accanto e insieme con tutte le innovazioni dei
social e alla civiltà delle immagini; chiede solo sommessamente il diritto di
cittadinanza nella mente dell'uomo di oggi, senza ostracismi di fatto. Aggiungo
ancora che il libro fa toccare il cielo con un dito e precipitare negl'inferi,
è una trappola etica che può portare alla perdizione ("galeotto fu il libro") e
alla salvezza dell'uomo; è metafisica e pregnanza dell'essere; è kenosis
dell'io e ritrovamento dell'io; e sempre lo inchioda consapevolmente alla sua
responsabilità e ne sviluppa la dialettica dello spirito.
Infine
per l'
affido ricevuto il più vivo grazie viene
rivolto dai due vescovi della nostra diocesi (Domenico Padovano e Giuseppe Favale)
e da tutti coloro che hanno fruito del patrimonio librario (e continueranno a
fruirne) alla famiglia Fantasia, particolarmente alla prof.ssa Marisa Fantasia
e all'avv. Giulio Stano, a cui per la donazione fatta a Conversano è tutta la
città stessa a esprimere gratitudine nel presente e nel futuro.