Dopo il terremoto del 1997 inaugurati i nuovi ambienti del Palazzo vescovile
Dopo
vent'anni è stato riaperto, sabato 24 febbraio, l'archivio diocesano di Nocera
Umbra. All'inaugurazione che si è tenuta nel Palazzo vescovile della città
hanno preso parte oltre alla comunità diocesana molte autorità locali. Dopo
i saluti di don Ferdinando Cetorelli, parroco di Nocera Umbra e responsabile
dell'archivio, ha preso la parola il professor Mario Squadroni dell'Università
di Perugia, ex sovrintendente, che ha ripercorso il periodo di salvataggio
degli archivi sia civili che ecclesiastici, compiuto insieme ai vigili del
fuoco dopo il terremoto del 1997. Don Angelo Menichelli storico archivista di
Nocera Umbra ha ricordato le distruzioni che si sono succedute a partire dai
Saraceni fino ad arrivare ai recenti terremoti ed ha sottolineato che anche in
una piccola realtà come Nocera Umbra, grazie all'impegno di molti, l'archivio è
tornato alla luce. Don Angelo ha concluso il suo intervento con l'augurio che
gli archivi possano suscitare l'interesse alla cultura generale e il gusto
della ricerca poiché "anche piccoli posti come Nocera Umbra servono a
sviluppare la cultura". La nuova sovrintendente Sabrina Mingarelli si è
soffermata sul progetto alternanza scuola-lavoro portato avanti da don
Ferdinando, dalla diocesi, dalla scuola in particolare dal professor Morini
oltre che dalla Soprintendenza.
Il
vescovo diocesano monsignor Domenico Sorrentino, presente all'inaugurazione, si
è soffermato sull'importanza della memoria documentaria scritta perché
tramandabile nei secoli. "Questa memoria - ha sottolineato il prelato - è
importante non solo per la storia dei vescovi o del clero, ma soprattutto della
comunità locale che così ha il senso della tradizione, della storia. Oggi
viviamo il mondo della messaggistica volatile, tramite internet e i cellulari e
invece l'archivio fornisce una storia precisa, veritiera. È importante – ha
concluso - mettere tutto nero su bianco, con esattezza. E Nocera Umbra mette
così un punto fermo su una storia ben scritta e documentabile grazie
all'archivio".