In prossimità della celebrazione del Natale la liturgia propone la figura di Maria, la Vergine in attesa, che Elisabetta chiama “beata” per la fede. Come Betlemme, seppure piccola, offre il luogo (prima lettura), l’umanità offre un corpo nella carne del Figlio (seconda lettura), così Maria, modello di ogni credente, si fa arca della nuova alleanza, luogo di incontro di Dio con il suo popolo.
L’arrivo di Gesù e di Giovanni Battista, due bambini nel grembo delle loro madri, smuove il solidale incontro di due donne e inaugura un episodio significativo dove la vita si lascia interpellare e fecondare dalla fede.
Il saluto che Elisabetta rivolge a Maria “beata te che hai creduto” non è un augurio formale, ma si tratta del riconoscimento di un dato di fatto.
Credere rende beati. Romano Guardini scrive, in un suo libro dedicato a Maria: “credere è mettersi al servizio della redenzione”. Non esiste la famiglia ideale, ma esistono famiglie disposte a mettersi a servizio della redenzione, a credere profondamente che nella sequela del Signore possiamo imparare ad amare, a perdonarci, a donarci reciprocamente, e a servire il bene di tutti.
Possiamo imparare a leggere con uno sguardo di fede i segmenti della nostra vita familiare: la nascita dei figli, i traguardi scolastici, le tante esperienze di dolore, gli anniversari di matrimonio, la presenza di anziani in casa … tutto può essere appello di Dio, per lasciarlo entrare nella nostra vita, accogliendo la trasformazione del nostro modo di agire, reagire, vivere, per realizzare la più alta qualità d’amore possibile per noi.
Per noi genitori: Meditiamo in coppia la parola di
Lc 1,17 in cui si richiamano i padri a convertirsi ai figli e si annuncia che i figli di conseguenza si convertiranno alla sapienza di Dio; i nostri figli, infatti, si nutrono principalmente della nostra armonia di coppia e del clima di perdono che stabiliamo fra noi genitori.
Per la preghiera prima dei pasti
Signore benedici questo cibo, nutri la nostra vita con l’amore che lo Spirito Santo versa nei nostri cuori, perché si rafforzi la nostra fede, e nella nostra famiglia, sia possibile davvero sperimentare la beatitudine per coloro che credono. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen.
Preghiera al momento di accendere il quarto cero della corona dell’Avvento
Il papà: iniziamo questo breve momento di preghiera nel nome del Padre e Figlio e Spirito Santo.
Tutti: Amen.
Lettore: Dal vangelo secondo Luca (
1,39-45) In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: "Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto".
La mamma: Preghiamo ora in silenzio.
Breve preghiera silenziosa nel cuore di ciascuno
Un figlio accende la quarta candela: EternoPadre, che con Maria ci fai il dono di Gesù, tuo Figlio, concedi, per la grazia del tuo Spirito, di diventare anche noi accoglienti come lei, perché possiamo sperimentare la pace e la gioia.
Il papà: Ripetiamo insieme: A te la gloria, Signore Gesù, e a noi la tua pace.
Tutti: A te la gloria, Signore Gesù, e a noi la tua pace.
· Tu, Dio della luce, guida i nostri cuori quando ascoltiamo la tua Parola, perché possiamo mantenere nella nostra famiglia il desiderio di volerci bene e di rispettarci imparando a camminare insieme verso di Te.
Tutti: A te la gloria, Signore Gesù, e a noi la tua pace.
La mamma: Noi ti lodiamo e ti benediciamo, o Signore, che doni alla nostra famiglia la grazia di rivivere i tempi e gli eventi della salvezza. Ci illumini e ci guidi la sapienza del tuo Spirito, perché anche la nostra casa sappia attendere e accogliere il tuo Figlio che viene.
Tutti: Benedetto nei secoli il Signore.
Canto
O cieli, piovete dall’alto
o nubi mandateci il Santo
o terra, apriti o terra
e germina il Salvatore
Siamo il deserto, siamo l’arsura
maranatha, maranatha.
Siam le catene, nessuno ci scioglie,
maranatha, maranatha.