“Isolamente accogliente” è il titolo che identifica il nuovo progetto della Fondazione Migrantes, una finestra aperta sul proprio sito per raccontare la realtà di una regione, la Sicilia, che a motivo della sua posizione geografica, è chiamata a svolgere un ruolo unico per quanto riguarda l’accoglienza dei flussi migratori che partono dalla sponda sud del Mediterraneo. Ormai da mesi, l’Isola è il punto di approdo di tanti migranti che, intercettati in mare aperto, vengono sbarcati nei porti siciliani. Immagini, quelle degli arrivi, che si ripetono quasi quotidianamente, accompagnate da una cronaca dove le persone sono identificate per numero, per genere, per provenienza, per età e composizione del nucleo familiare. Bollettini che il più delle volte si coniugano con la paura dell’invasione e si declinano nella inadeguatezza di una macchina dell’accoglienza, spesso impreparata e priva di una regia organizzativa.Il progetto, strutturato e coordinato dalla Migrantes di Messina, vuole consegnare una diversa chiave di lettura, dando voce a quanti nei diversi contesti dell’Isola sono interpellati, ciascuno per la propria parte, da questo fenomeno. Raccontare il lavoro di quanti ogni giorno si sforzano per costruire percorsi di accoglienza e buone prassi. Un reportage dalla Sicilia che la Fondazione Migrantes vuole consegnare alla riflessione della società civile e del mondo ecclesiale.
(1 ottobre 2015) - La cosa importante per la nostra vita è capire che senso hanno le cose che succedono e non lasciarci vivere passivamente dagli accadimenti
(30 settembre 2015) - Le due strutture sono state finanziate nell’ambito del “Pon sicurezza per lo sviluppo obiettivo convergenza 2007-2013” predisposto dal Ministero dell'Interno
(17 settembre 2015) - Huyssam è sbarcato a Messina insieme ad altre 281 persone ma quel piccolo fagotto avvolto in una coperta rossa e bianca è molto più di un numero....
(15 luglio 2015) - Scalabrini, resosi conto dei grandi interessi economici che si nascondevano dietro le migrazioni di interi popoli, non esitò a definire “mercanti di carne umana” quanti speculavano sulla disperazione dei migranti