Presso la Basilica di San Siro, animata da un numeroso gruppo di fedeli, il Vescovo Antonio Suetta ha tenuto la catechesi dal titolo “L’eucaristia e la via del trasfigurare”.
Mons. Suetta ha innanzittutto detto che “il tema della trasfigurazione è proprio quesitone di sguardo: non è una trasfigurazione che modifica la realtà, come noi vorremmo, ma si tratta piuttosto di un riconoscere, di cogliere una presenza, e questo ha a che fare profondamente con l’eucaristia: l’eucaristia è mistero in questo senso”.
Ha ancora affermato che “cercare il volto di Dio è essenziale per la vita”. “La domanda fondamentale non è “chi sei?”, ma “di chi sei?”. Questo tema dell’appartenenza è tipico dell’eucaristia perché è quello che noi chiamiamo, da un punto di vista teologico, presenza reale ed essenziale”.
Questo sacramento - ha proseguito - “ci aiuta ad abbandonare la concezione che Dio possa essere altrove: l’eucaristia ci dice che Dio è piuttosto altrimenti, cioè in un modo diverso da come noi possiamo immaginarcelo e aspettarcelo. Nella nostra storia e nella nostra vita, così com’è, è presente Dio, nelle nostre situazioni, nelle nostre difficoltà, anche nelle nostre infedeltà”.
Ancora, “l’eucaristia è sacramento di comunione, c’è una trasfigurazione che l’eucaristia può e deve produrre” in riferimento al rapporto con l’altro e con l’Altro, infatti “con Dio si vince soltanto arrendendosi, ecco perché l’atteggiamento che noi riconosciamo davanti all’eucaristia è quello dell’adorazione”.
Infine, “l’eucaristia può aprire gli occhi della nostra fede e farci riconoscere chi sono io, di chi sono io e chi è l’altro per me”.