Nella Chiesa del Gesù, a due passi dalla cattedrale, monsignor Alberto Tanasini, vescovo di Chiavari affronta il tema “L’Eucaristia e la via del trasfigurazione”. Ricorda le cinque vie indicate da Firenze e quella chiamata della Chiesa Italiana «a offrire al mondo il dono della trasfigurazione», che significa non «rendere evanescente il mondo, ma essere anticipazione di quei cieli e terre nuove di cui parla l’Apocalisse».
Cita Madre Teresa, monsignor Tanasini, quell’essere in paradiso anche in mezzo all’apparente inferno della sofferenza «perché qui ci vogliamo bene» e perché la fonte dell’essere fratelli «è nella partecipazione all’eucaristia, nell’impastarci nell’amore di Dio».
E sottolinea, come dice la lettera a Diogneto, che i «cristiani sono anima del mondo, chiamati a portare nel mondo lo spirito di fraternità. Ecco allora la trasfigurazione che vince sull’individualismo, sull’egoismo, che rende, come Cristo, disponibili all’accoglienza. La trasfigurazione è quella che Cristo ha messo in pratica» e che ci mette in grado di «guardare con l’occhio nuovo il povero, di farlo uscire dalla sua inesistenza, di sopportare i pesi gli uni degli altri», di portare nel mondo misericordia e perdono, riconciliazione», di «fare dell’amore un progetto di vita non soltanto un sentimento, tanto meno un’emozione».
Il vescovo di Chiavari invita tutti, come ha già fatto per i fedeli della sua diocesi, a impegnarsi per partecipare alla messa quotidianamente e a far visita spesso al Santissimo sacramento. Sapendo che l’eucaristia non è magia o simbolo, ma pezzetto di mondo inzuppato di Cristo.
(Chiara Ferrise)