Una piccola "SiliconValley" del pensiero innovativo a livello pastorale quella offerta nell' ambito del Festival della pastorale creativa svoltosi nei giorni scorsi a Roma alla Pontificia Università Lateranense. Tra le best practices selezionate, "Din don Art: la creatività a servizio della fede", il programma televisivo in onda su TeleUniverso di don Dino Mazzoli, giovane sacerdote di Frosinone.
Ingegnere meccanico specializzato in ingegneria della carta, spiega: «I bambini arrivano stanchi al catechismo per i mille impegni. Con l'abilità manuale si rilassano ed è più comprensibile un concetto anche impegnativo. Un insieme di cerchi, ben incollati, ad esempio, può generare un festone e rendere l' idea dell' unità tra i cristiani, tra gli amici, il senso del brano di san Paolo sulle molte membra che formano un solo corpo».
Rivoluzione degli spazi nella casa-madre dei Giuseppini del Murialdo: un ristorante, una caffetteria, un laboratorio di prodotti da forno. «Rinnovare l'educazione offrendo ai giovani anche strumenti per entrare nel mondo del lavoro», afferma don Danilo Magni, direttore dell' Opera Torinese del Murialdo. «Gli spazi sono gestiti da un' impresa sociale che si affianca all' ente di formazione professionale. Alcuni dei ragazzi al termine della formazione, e a volte anche dei percorsi del carcere minorile, sono inseriti nelle imprese sociali». Imprenditori giovani in cerca di fondi? C'è Sociallendingitalia.net, la piattaforma di crowdfunding basata sul prestito sociale. Ad illustrarla è Ida Meglio, l'ideatrice: «Alla radice il microcredito o il piccolo prestito in famiglia. Poi lo sviluppo del progetto e oggi anche corsi di formazione sull' impresa sociale per giovani, in rete con l'Azione cattolica, la diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, l' Imprendilab dell' Università di Cassino, il progetto Policoro, per creare nuova occupazione e favorire l'inclusione sociale».
Guanti verdi e un canovaccio sono le armi potenti di suor Lina Guzzo, scalabriniana, che così racconta il suo impegno accanto ai migranti sul molo di Reggio Calabria. «I guanti verdi non li lascio mai. Sono segno di speranza. Il canovaccio? C'è disegnata l'Italia. Spiego loro dove si trovano. Li saluto uno ad uno, cantiamo l'Alleluja. Li benedico». Poi il centro di ascolto, nato negli anni '80. Con lei 25 collaboratori. «Diamo cibo, vestiti, consulenza socio- legale, corsi di italiano, orientamento al lavoro, sensibilizziamo in tema di migrazioni. Innovativa io? Presto voce a chi non ha voce. Dico che la persona non è un numero ma figlia di Dio».
Attenzione e prossimità ai giovani nelle due esperienze promosse dalle Suore Poverelle-Istituto Palazzolo. A Tor Vergata nell'università con percorsi formativi e itinerari di carità: dalla mensa dei poveri all'assistenza spirituale al Policlinico, servizio che mette a contatto con la fragilità della vita e suscita domande. A Torre Boldone, Bergamo, in un appartamento dedicato ai giovani all' interno di un condominio solidale. «Dai vari incontri la speranza è che giungano all' incontro con Cristo - sottolinea suor Stefania Pusineri - per poi trovare il proprio posto nella Chiesa in armonia con gli altri. Un annuncio a più voci, con sacerdoti, laici e famiglie». Tra gli stand anche la cooperativa "Educatori di territorio", una mostra missionaria itinerante dei laici saveriani, il "Festival della comunicazione" della famiglia Paolina, il collegamento "Link" a Ravenna che mette in rete uffici pastorali diocesani e giovani, il progetto "Cittadini del mondo" della diocesi di Foligno.
«Proposte scelte - osserva Guido Carli, direttore della Scuola internazionale di management pastorale della Pontificia Università Lateranense - perché non solo donano se stesse, ma desiderano che quanto fatto sia replicato e rilanciato. Il cambiamento? Non un nemico, ma un alleato da influenzare».
(Laura Galimberti)
da Avvenire del 8 aprile 2017, pag. 17
Tutte le informazioni su www.festivalpastoralecreativa.com
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