Non era pubblicità e, in fondo, l’autore non ne aveva bisogno. Era semmai un indizio che aiutava a comprendere il peso che il papa appena eletto, Francesco, intendeva assegnare al tema della misericordia. Domenica 17 marzo 2013, primo Angelus del pontefice argentino, successore di Benedetto XVI in uno dei momenti più tempestosi nella storia recente della Chiesa. Bergoglio assicura che non vuole fare pubblicità, appunto, però parla diffusamente del libro che sta leggendo e ne raccomanda a sua volta la lettura. È un corposo trattato teologico del cardinale Walter Kasper e si intitola, semplicemente, Misericordia. Impegnativo? Meno di quanto si potrebbe pensare, perché tra le doti del porporato tedesco c’è anche la chiarezza del ragionamento e dell’esposizione. Di particolare interesse rimane lo spunto da cui il volume trae origine: il cardinale stava preparando un ciclo di conferenza sulla misericordia («che occupa un posto tanto centrale nella Bibbia»), ma con sua grande sorpresa non trovava traccia dell’argomento nei manuali più diffusi. Se mai l’autore se ne occupava, lo faceva «in modo molto matrignesco», espressione gustosissima che subito fa venire in mente le peripezie di Biancaneve o Cenerentola. Messa da parte per troppo tempo, nel libro di Kasper la misericordia ritrova il suo protagonismo, in una trattazione che, sempre incrociando l’esegesi biblica con il dato dell’esperienza pastorale e dell’intelligenza spirituale, respinge con forza ogni interpretazione ideologica della misericordia, escludendo più che altro l’ipotesi che la misericordia possa essere mai ridotta a ideologia. Non a caso il cardinal Kasper indica come modello da seguire non un concetto, ma un persona, e cioè la «madre della misericordia»: «Fra tutte le creature – scrive – Maria è quella che incarna il vangelo della misericordia di Dio nella forma più pura e più bella. Maria è la sua rappresentazione creaturale più tersa e lo specchio di ciò che costituisce il centro e la somma del vangelo. Riflette tutto il fascino della misericordia divina e ne mostra lo splendore e la bellezza che tutto trasforma, e che dalla benigna misericordia di Dio discende sul mondo». Sono espressioni delle quali il cardinale Kasper è tornato servirsi anche di recente, per esempio nel puntuale libro-intervista realizzato alla vigilia del Giubileo, nel quale sono più accentuati e frequenti i richiami all’attualità, specie per quanto riguarda la visione caratteristica del pontificato di Bergoglio. «Francesco – afferma Kasper – ha avuto la genialità di capire l’immenso bisogno di misericordia e di amore che percorre la notte dell’uomo e della donna contemporanei. Una misericordia che ai suoi occhi deve costituire il nuovo volto della Chiesa “ospedale da campo” nel panorama tragico della modernità. Credo che tutti sperimentiamo ogni giorno il bisogno della misericordia di Dio e la nostalgia di farci “prossimi” misericordiosi gli uni degli altri».
Alessandro Zaccuri
Il saggio Misericordia del cardinale Walter Kasper è edito da Queriniana. Da Garzanti è invece uscito il libro-intervista Testimone della misericordia, a cura di Raffaele Luise.