(Macerata) - In un mondo della comunicazione e della interconnessione dove sembra dominare la "frenesia" e spesso "non c’è spazio per la riflessione", il Vangelo indica due strade da percorrere: "la notizia buona" e la "notizia vera". È stato questo il filo conduttore dell’omelia di mons. Edoardo Menichelli, arcivescovo di Ancona-Osimo, che oggi ha presieduto la celebrazione che si è tenuta nel corso del convegno di Macerata "Abitanti digitali". Il prelato ha spiegato che i mezzi di comunicazione, che di per sé sono "neutri", vanno "usati, guidati e governati" sulla "misura uomo" e devono diventare strumenti della "misura adulta" della persona e non essere causa di "dipendenza", "squilibri", "stanchezza dell’anima" e "assuefazione all’impudicizia". Per mons. Menichelli, è urgente una "comunicazione di fraternità" che sia di "nutrimento" per le persone e che abbia una "moralità evangelica". Il pastore ha poi evidenziato che la comunità cristiana ha "il compito educativo" di "intercettare le cose nuove", perché "non possiamo certamente cambiare il contesto esistenziale", ma anche quello di "orientate alla conoscenza sapiente" e di agire nei media in modo da "scoprire la valenza etica del prodotto che veicolano".