Abitanti Digitali
Convegno nazionale |
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19 maggio 2011 - 3
Intervento del Prof. Eugeni
19:35 - ABITANTI DIGITALI: EUGENI (CATTOLICA), “COSTRUIRE UNO SPAZIO TEMPO ALLARGATO” | (Macerata) – “Il web si sta orientando verso un primato della relazione. Da questo punto di vista la contrapposizione tra virtuale e reale, tra analogico e digitale o anche tra locale e globale tendono a eclissarsi”. Ruggero Eugeni, docente di Semiotica dei media all’Università Cattolica di Milano, è intervenuto al convegno “Abitanti digitali” con un’analisi dei dati più recenti sull’utilizzo di internet e una riflessione su “Educare alla consapevolezza del tempo e dello spazio in rete”. “Gli utenti del web vivono all’interno di situazioni spazio-temporali ibride o assemblate”, ha spiegato il massmediologo, che si è chiesto, in tale quadro, quali siano le caratteristiche delle relazioni che effettivamente s’instaurano mediante il web. “Si registra anzitutto un’esperienza spazio-temporale concentrata sulla finestra del presente”; ma così “s’indeboliscono gli orizzonti e le cornici di senso delle relazioni”. Eugeni ha quindi osservato che si registra, soprattutto mediante i social network, i blog, le chat, “una costante messa in scena di sé”, “un’intimità esposta, resa pubblica”, accanto a “forme narrative deboli, segnate da situazioni puntiformi e segmenti di racconto”. Ma tale relazione – si è chiesto il relatore – si può definire “autenticamente umana”, dato che richiede tempo, “mettersi nei panni dell’altro”, ascolto e dialogo. (segue) | 19:35 - ABITANTI DIGITALI: EUGENI (CATTOLICA), “COSTRUIRE UNO SPAZIO TEMPO ALLARGATO” (2) | Se effettivamente sono questi i caratteri evidenti di una parte significativa dell’utilizzo odierno del web, allora “emerge una sfida educativa”. Occorre dunque operare “per costruire uno spazio-tempo allargato, per definire una tracciabilità di ciò che è accaduto”, per capire “quello che si sta effettivamente vivendo”. Secondo Eugeni, per “mettersi in relazione”, sul web come nella quotidianità, è essenziale “riscoprire la ruminatio”, ripensare gli eventi, “interiorizzando la realtà e le relazioni”. Si deve “andare oltre il qui e ora, per creare una memoria autobiografica”, la quale “richiede la volontà e capacità di coltivare l’intimità, il sé”. Per abitare appieno il tempo, ha sostenuto il massmediologo, il racconto è strumento indispensabile, “permettendoci di essere testimoni e di passare il testimone” della realtà ad altri; e questo “è anche il cuore della testimonianza cristiana”. |
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