IV domenica di Avvento
18 dicembre   versione testuale

R. Accogli la parola, vergine Maria, l'annuncio dell'angelo del Signore:
Concepirai nel tuo grembo l'uomo-Dio.

* Diranno di te: Benedetta fra le donne!
V. Partorirai un figlio, e sarai madre sempre vergine.
R. Diranno di te: Benedetta fra le donne!
(Responsorio, Ufficio delle letture, 20 dicembre)
 
Nei giorni prossimi al Natale la liturgia assume un carattere decisamente mariano. Nella quarta domenica di Avvento risuonano le antiche voci profetiche sulla Vergine Maria e sul Messia e si leggono gli episodi evangelici relativi alla nascita imminente del Cristo e del suo Precursore (cfr. Marialis cultus, n. 3).
 
I fedeli «considerando l'ineffabile amore con cui la Vergine Madre attese il Figlio, sono invitati ad assumerla come modello e a prepararsi per andare incontro al Salvatore che viene, vigilanti nella preghiera, esultanti nella sua lode» (cfr. Marialis cultus, n. 4).
 
Potrebbe essere utile valorizzare il silenzio liturgico.
Il sacro silenzio non rappresenta una pausa fine a sé stessa ma è parte integrante della celebrazione: «La sua natura dipende dal momento in cui ha luogo nelle singole celebrazioni. Così, durante l’atto penitenziale e dopo l’invito alla preghiera, il silenzio aiuta il raccoglimento; dopo la lettura o l’omelia, è un richiamo a meditare brevemente ciò che si è ascoltato; dopo la Comunione, favorisce la preghiera interiore di lode e di supplica» (OGMR, n. 45).
 
Celebrazione eucaristica
 
Accoglienza
Coloro che accolgono i fedeli alla porta della Chiesa raccomandino il silenzio per una più proficua preparazione alla celebrazione.
 
Monizione d’inizio
Nell’imminenza del Natale, con Maria attendiamo la venuta del Salvatore. In questa celebrazione siamo invitati vivere con un particolare impegno i momenti di silenzio che la liturgia ci offre. Il silenzio non è assenza di parole, ma luogo ove nasce lo spazio interiore per accogliere il Signore che viene.
 
Presentazione dei doni
Se lo si ritiene opportuno, i riti della presentazione dei doni possono essere svolti in silenzio.
 
Preghiera universale
Ad ogni invocazione l’assemblea potrebbe pregare per qualche istante in silenzio[1].
 
Uniti nell’attesa del Natale,
con la Vergine Maria, invochiamo Dio Padre
perché la venuta del Salvatore porti giustizia, bontà e pace.
Dopo ogni intenzione restiamo in silenzio orante.
 
(Si omette l’invito: Preghiamo)
 
Raccogli nell’unità la tua Chiesa,
custodisci il nostro Papa Francesco,
sostieni i vescovi, i presbiteri e i diaconi.
(Silenzio)
 
Illumina i legislatori e i governanti,
custodisci i popoli nella pace,
estingui l’odio e il rancore.
(Silenzio)
 
Ridona la patria agli esuli,
provvedi ai poveri,
veglia sui più deboli.
(Silenzio)
 
Sostienici nell’attesa vigilante del Signore;
abbi pietà del cristiano che dubita,
aiuta l’incredulo che vorrebbe credere.
(Silenzio)
 
Presidente:
Accogli, o Padre, le nostre suppliche
per l’intercessione di Maria
e di tutti coloro che ci hanno preceduto nell’attesa della salvezza;
donaci di riconoscere i segni
della continua venuta di Cristo.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Amen.
 
Prefazio
È bene utilizzare il Prefazio dell’Avvento II/A per il riferimento a Maria nella storia della salvezza.
 
Benedizione
Anche questa domenica, si invita a concludere la celebrazione con la Benedizione solenne (vedi Messale Romano, pag. 428).
 
Avvisi
Dopo la preghiera post-communio è opportuno offrire il quadro preciso degli orari delle celebrazioni natalizie (i ministri dell’accoglienza, all’uscita, potrebbero dare ai fedeli un piccolo promemoria degli orari delle celebrazioni). In alcune parrocchie è d’uso anche rivolgere una lettera o un messaggio a tutta la comunità in occasione del Natale. Tutto questo si armonizza con la celebrazione e la completa, portandone lo spirito nella quotidianità e nella vita delle comunità.
Sarà anche l’occasione per richiamare il valore di alcune usanze locali (benedizione delle famiglie, realizzazione del presepio e preghiera attorno ad esso).
 
[1] “[…] Il popolo invece, stando in piedi, esprime la sua supplica con una invocazione comune dopo la formulazione di ogni singola intenzione, oppure pregando in silenzio”: OGMR, n. 71.