“Il tempo di Avvento ha una duplice caratteristica: è tempo di preparazione alla solennità del Natale, in cui si ricorda la prima venuta del Figlio di Dio fra gli uomini, e contemporaneamente è il tempo in cui, attraverso tale ricordo, lo spirito viene guidato all’attesa della seconda venuta di Cristo alla fine dei tempi” (Norme generali per l'ordinamento dell’anno liturgico e del calendario, n. 39).
Il tema della venuta di Cristo, sia nella carne che alla fine dei tempi come Giudice e Signore, è illustrato dall’eucologia. Preghiamo nel Prefazio di Avvento I: Al suo primo avvento nell’umiltà della nostra natura umana egli portò a compimento la promessa antica, e ci aprì la via dell’eterna salvezza. Verrà di nuovo nello splendore della gloria, e ci chiamerà a possedere il regno promesso che ora osiamo sperare vigilanti nell’attesa.
I Vangeli delle domeniche di Avvento si soffermano su temi particolari: l’attesa vigilante del Signore (I domenica); l’invito alla conversione da parte di Giovanni il Battista (II domenica); la testimonianza data dal precursore a Gesù (III domenica); l’annuncio della nascita di Gesù (IV domenica) (cfr. Ordinamento delle letture della messa, n. 93).
Nei giorni prossimi al Natale, dal 17 al 24 dicembre, si leggono brani del Vangelo di Matteo (cap. 1) e di Luca (cap. 1), che propongono gli eventi che precedettero la nascita del Signore (cfr. Ordinamento delle letture della messa, n. 94).
Negli stessi giorni il ricordo della Madre del Signore si fa più frequente. Nel tempo di Avvento, infatti, la liturgia celebra in modo esemplare la beata Vergine, “ricorda alcune donne dell’Antica Alleanza, che erano figura e profezia della sua missione; esalta l’atteggiamento di fede e di umiltà con cui Maria di Nazaret aderì prontamente e totalmente al progetto salvifico di Dio; mette in luce la sua presenza negli avvenimenti di grazia che precedettero la nascita del Salvatore” (Direttorio su pietà popolare e liturgia, n. 101).