Celebrazione Penitenziale   versione testuale

RITO PER LA RICONCILIAZIONE DI PIÙ PENITENTI
CON LA CONFESSIONE E L’ASSOLUZIONE INDIVIDUALE
 
Nel tempo di Avvento siamo chiamati alla conversione. «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!»: predicava nel deserto Giovanni il Battista. È opportuno, quindi, a metà del cammino di Avvento, invitare i fedeli a celebrare il Sacramento della Penitenza.
È bene utilizzare il Rito per la Riconciliazione di più penitenti con la confessione e l’assoluzione individuale, che «manifesta più chiaramente la natura ecclesiale della penitenza. I fedeli, infatti, ascoltano tutti insieme la parola di Dio, che proclama la sua misericordia e li invita alla conversione, confrontano la loro vita con la parola stessa, e si aiutano a vicenda con la preghiera. Dopo che ognuno ha confessato i suoi peccati e ha ricevuto l'assoluzione, tutti insieme lodano Dio per le meraviglie da lui compiute a favore del popolo, che egli si è acquistato con il sangue del Figlio suo» (Premesse al Rito della Penitenza, n. 22).
È necessario accertarsi che il numero dei presbiteri che ascoltano le confessioni sia adeguato a quello dei fedeli; un’attesa eccessiva per la riconciliazione sacramentale rischierebbe di appesantire eccessivamente la celebrazione.
Il Rito della penitenza offre anche uno schema di celebrazione penitenziale per l’Avvento (Rito della Penitenza, pag. 126-129). Si ricorda che «le celebrazioni penitenziali sono riunioni del popolo di Dio, allo scopo di ascoltare la proclamazione della parola di Dio, che invita alla conversione e al rinnovamento della vita, e annunzia la nostra liberazione dal peccato, per mezzo della morte e risurrezione di Cristo. La loro struttura è quella abitualmente in uso nelle celebrazioni della parola di Dio, come viene proposta nel Rito per la riconciliazione di più penitenti» (Premesse al Rito della Penitenza, n. 36).

 
 
RITI INIZIALI
 
Canto
 
Saluto del celebrante
 
Monizione
Fratelli, è ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché la nostra salvezza è più vicina ora di quando diventammo credenti. La notte è avanzata, il giorno è vicino. Gettiamo via perciò le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce (Rm 13,11-12).
 
Orazione
 
Il sacerdote invita tutti alla preghiera con queste parole:
Preghiamo, fratelli, perché la venuta del Signore nella prossima solennità del Natale ci trovi pronti ad accogliere il dono della sua salvezza.
 
Tutti pregano per qualche tempo in silenzio.
 
Dio onnipotente e misericordioso,
che ci hai riuniti nel nome del tuo Figlio,
per darci grazia e misericordia
nel momento opportuno,
apri i nostri occhi,
perché vediamo il male commesso
e tocca il nostro cuore,
perché ci convertiamo a te.
Il tuo amore ricomponga nell'unità
ciò che la colpa ha disgregato;
la tua potenza guarisca le nostre ferite
e sostenga la nostra debolezza;
Il tuo Spirito rinnovi tutta la nostra vita
e ci ridoni la forza della tua carità,
perché risplenda in noi
l'immagine del tuo Figlio
e tutti gli uomini riconoscano
nel volto della Chiesa
la gloria di colui che tu hai mandato,
Gesù Cristo nostro Signore.
 
R. Amen.
 
CELEBRAZIONE DELLA PAROLA DI DIO
 
Liturgia della Parola
È opportuno utilizzare le letture della II Domenica di Avvento.
 
Omelia
 
Esame di coscienza
 
 
RITO DELLA RICONCILIAZIONE
 
Confessione generale dei peccati
 
Su invito del diacono o di un altro ministro, tutti genuflettono o si inchinano, e dicono insieme la formula della confessione generale ; in piedi, poi, pronunziano una preghiera litanica o eseguono un canto. Alla fine recitano il Padre nostro, che non si deve mai tralasciare.
 
Fratelli, confessate i vostri peccati
e pregate gli uni per gli altri,
per ottenere il perdono e la salvezza.
 
Tutti insieme dicono:
Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli,
che ho molto peccato
in pensieri, parole, opere e omissioni,
 
e battendosi il petto, soggiungono:
per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa.
 
E proseguono:
E supplico la beata sempre vergine Maria,
gli angeli, i santi e voi, fratelli,
di pregare per me il Signore Dio nostro.
 
Canto
 
Padre nostro
Il diacono o un ministro:
 
E ora, con le parole di Cristo nostro Signore, rivolgiamoci a Dio nostro Padre, perché rimetta i nostri peccati e ci liberi da ogni male:
 
E tutti proseguono:
 
Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
 
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.
 
Il sacerdote conclude:
 
Guarda con bontà, o Signore, i tuoi figli,
che si riconoscono peccatori
e fa' che liberati da ogni colpa
per il ministero della tua Chiesa,
rendano grazie al tuo amore misericordioso.
Per Cristo nostro Signore.
 
R. Amen.
 
Confessione e assoluzione individuale
 
RINGRAZIAMENTO
 
Terminate le confessioni dei singoli penitenti, il sacerdote che presiede la celebrazione, attorniato dagli altri sacerdoti, invita i presenti al rendimento di grazie e li esorta a compiere opere buone, che siano segno e manifestazione della grazia della penitenza nella vita dei singoli e di tutta la comunità. È bene quindi che tutti cantino un salmo o un inno, o recitino una preghiera litanica a lode della potenza e della misericordia di Dio.
 
Preghiera conclusiva di ringraziamento
 
Dopo il canto o la preghiera di lode, il sacerdote così conclude:
 
Signore Gesù Cristo,
ricco di misericordia e di perdono,
che hai voluto assumere la nostra natura umana
per sostenerci fra le prove della vita
con l'esempio della tua umiltà e pazienza,
aiutaci a custodire i benefici della tua redenzione
e fa' che mediante una sincera penitenza
risorgiamo dalle nostre cadute.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
 
R. Amen.
 
RITO DI CONCLUSIONE
Il sacerdote benedice i presenti dicendo:
 
Ci benedica il Padre,
che ci ha generati alla vita eterna.
 
R. Amen.
 
Ci aiuti Cristo, Figlio di Dio,
che ci ha accolti come suoi fratelli.
 
R. Amen.
 
Ci assista lo Spirito Santo,
che dimora nel tempio dei nostri cuori.
 
R. Amen.
 
Quindi il diacono o un altro ministro o il sacerdote stesso, congeda l'assemblea:
 
Il Signore vi ha perdonato. Andate in pace.
R. Rendiamo grazie a Dio.