e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci - Liturgia - I domenica di Avvento - 27 novembre - Rito del Lucernario
Rito del Lucernario
Primi Vespri
Il Rito del Lucernario, nella celebrazione dei Vespri, inizia con la processione d’ingresso, opportunamente accompagnata da un canto o da un brano d’organo. Le luci possono essere poche o soffuse. Uno dei ministri che procede verso l’altare porta una candela accesa.
Giunto alla sede, il presidente si rivolge ai fedeli con il segno di croce e il consueto saluto[1].
Presidente
Invochiamo la venuta di Cristo, Sole che sorge, perché illumini la nostra esistenza e ci sostenga nella ricerca del bene.
Viene accesa la prima delle quattro candele della corona di Avvento. Dopo l’accensione della candela vengono accese le candele all’altare e le luci.
Durante l’accensione si canta:
Si accende una luce[2]
S’accende una luce all’uomo quaggiù,
presto verrà tra noi Gesù.
Vegliate, lo sposo non tarderà:
se siete pronti vi aprirà.
Lieti cantate: gloria al Signor! Nascerà il Redentor.
S’accende una luce all’uomo quaggiù,
presto verrà tra noi Gesù.
Annuncia il profeta la novità:
il re Messia ci salverà.
Al termine dell’accensione il presidente dice l’orazione:
O Signore, che hai inviato i profeti ad annunciare
la venuta del Cristo, tuo Figlio,
fa’ risplendere su di noi la tua luce,
perché, illuminati dalla tua Parola,
camminiamo verso di te con cuore generoso e fedele.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
(Cfr. Orazione, Ora sesta, giovedì IV settimana del salterio)
Segue l’Inno dei Vespri.
Celebrazione eucaristica
Se non si è svolto nella celebrazione dei Vespri, si può tenere il Rito del Lucernario dopo il saluto liturgico del presidente della celebrazione.
Monizione
Siamo invitati a vivere il Tempo di Avvento nell’attesa gioiosa del Signore. La Parola illumini il nostro cammino e ci prepari ad accogliere il dono della salvezza.
P. Ecco, viene il Signore a salvare il suo popolo:
T. beati coloro che sono preparati all’incontro.
Un ministrante si avvicina con una candela alla corona di Avvento e accende la prima candela. Nel frattempo si esegue il canto proposto o un altro canto adatto.
Si accende una luce
S’accende una luce all’uomo quaggiù,
presto verrà tra noi Gesù.
Vegliate, lo sposo non tarderà:
se siete pronti vi aprirà.
Lieti cantate: gloria al Signor! Nascerà il Redentor.
S’accende una luce all’uomo quaggiù,
presto verrà tra noi Gesù.
Annuncia il profeta la novità:
il re Messia ci salverà.
Segue l’Atto penitenziale.
Inoltre con questo rito siamo in armonia con le Chiese orientali, che cantano: “O Luce gioiosa della santa gloria dell’eterno Padre celeste, Gesù Cristo; giunti al tramonto del sole, vedendo il lume della sera, celebriamo il Padre e il Figlio e lo Spirito santo Dio…”.
n. 39. “Al Lucernario, nella celebrazione pubblica o comune presieduta dal sacerdote o dal diacono, il celebrante si rivolge al popolo con il saluto: Il Signore sia con voi; tutti rispondono: E con il tuo Spirito.
Nella celebrazione privata o quando è assente il sacerdote o il diacono, il Lucernario comincia con il modo seguente: V. Signore, ascolta la nostra preghiera. R. E il nostro grido giunga fino a te.
[…]
Nella celebrazione pubblica è bene che esso sia accompagnato dal rito della luce e dell’incenso come viene descritto al n. 256 […]”.
n. 256. “Al Rito della luce, il sacerdote presidente o il diacono accende i candelieri che i ministri gli presentano mentre si canta il versetto di risposta del lucernario; poi i ministri dispongono i candelieri vicino o sopra l’altare e accendono gli altri ceri e le lampade della Chiesa. Quindi il celebrante, ricevuto il turibolo, incensa l’altare”: Liturgia ambrosiana delle Ore, Principi e Norme per la Liturgia ambrosiana delle Ore, nn. 38-39; 256.