11 dicembre
III domenica di Avvento   versione testuale

Spunti per la catechesi ai preadolescenti a cura dell’Azione Cattolica dei Ragazzi
 
Profezia: Ecco il vostro Dio, egli viene a salvarci (Is 35,1-6a. 8a.10)
 
Pista per la catechesi
La venuta del Signore cambia la storia dell’umanità. Il Dio della gioia dona novità e fa esultare nel suo amore quanti si lasciano raggiungere dalla sua salvezza. É questo l’annuncio più bello che il cristiano può consegnare: la gloria del Signore ci salva.
 
Riflessione personale
Anche a ciascuno di noi il Signore dice oggi  “Non temere”: non temere perché non sei solo, perché il Signore ti ama, perché hai accanto tante persone che ti vogliono bene e ti accompagnano a diventare grande.
  • In quali momenti della tua giornata sperimenti che non sei solo e che puoi fidarti di qualcuno?
  • Sei consapevole di essere da sempre amato, cercato e sostenuto dall’amore del Signore?
  • Hai mai vissuto occasioniin cui ti sei sentito ripetere le parole del profeta: “Non temere”? ”Ci sarà un sentiero”: ti interroghi mai su quale strada il Signore ti chiama a camminare per la tua vita?
In gruppo
Dopo un momento di confronto e condivisione del lavoro personale, il gruppo sceglie cosa vuole comunicare della scoperta fatta in questa terza domenica d’Avvento, individuando anche la modalità più opportuna.
 
Spunti per la catechesi agli adolescenti a cura dell’Agesci
 
Isaia parla di una strada che può essere percorsa da tutti, anche da quelli che noi chiamiamo “disabili”. Il Signore promette una consolazione per gli smarriti di cuore, gli sfiduciati, gli scoraggiati.
Si potrebbe partire da un’analisi dei nostri ambienti, quelli della parrocchia, o qualche altro spazio pubblico, o il quartiere, per vedere quanti “ostacoli”, per chi è disabile o anche solo per gli anziani, generano situazioni di scoraggiamento, di sfiducia, addirittura di esclusione.
Smarriti e scoraggiati possiamo esserlo anche noi: si potrebbe rileggere insieme qualche esperienza nella quale ci sentiamo scoraggiati per cercare insieme di capire cosa ci toglie il coraggio e come possiamo ritrovare coraggio.
 
Isaia parla di consolazione - “Coraggio, non temete!” -, ma la consolazione non è fatta solo di parole; è fatta anche di vicinanza, di sostegno, di aiuto, di rimozione degli ostacoli.
Quali azioni possiamo fare per essere consolazione (per esempio, sensibilizzazione)? Quali azioni con le quali rimuovere gli ostacoli fisici che abbiamo individuato e così rendere i nostri ambienti più accessibili? Come possiamo essere noi “ponti” per superare queste barriere con qualche “buona azione”?
 
Non ci sono solo le barriere architettoniche; ci sono anche altre barriere che andrebbero rimosse; ci sono atteggiamenti e modi di fare che “alzano muri” e atteggiamenti e modi di fare che “costruiscono ponti” tra me e gli altri, tra noi e gli altri.