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 Ufficio Liturgico Nazionale - Archivio - 2013 - Dicembre - Evangelii gaudium 
Evangelii gaudium   versione testuale
L'annuncio del Vangelo attraverso l'omelia e la pietą popolare

Pubblichiamo alcuni numeri dell'Esortazione apostolica di Papa Francesco sull'annuncio del Vangelo nel mondo attuale riguardanti l'omelia e la pietà popolare.
 
II. L'OMELIA
 
135. Consideriamo ora la predicazione all'interno della liturgia, che richiede una seria valutazione da parte dei Pastori. Mi soffermerò particolarmente, e persino con una certa meticolosità, sull'omelia e la sua preparazione, perchè molti sono i reclami in relazione a questo importante ministero e non possiamo chiudere le orecchie. L'omelia è la pietra di paragone per valutare la vicinanza e la capacità d'incontro di un Pastore con il suo popolo. Di fatto, sappiamo che i fedeli le danno molta importanza; ed essi, come gli stessi ministri ordinati, molte volte soffrono, gli uni ad ascoltare e gli altri a predicare. è triste che sia così. L'omelia può essere realmente un'intensa e felice esperienza dello Spirito, un confortante incontro con la Parola, una fonte costante di rinnovamento e di crescita.
136. Rinnoviamo la nostra fiducia nella predicazione, che si fonda sulla convinzione che è Dio che desidera raggiungere gli altri attraverso il predicatore e che Egli dispiega il suo potere mediante la parola umana. San Paolo parla con forza della necessità di predicare, perchè il Signore ha voluto raggiungere gli altri anche con la nostra parola (cfr Rm 10,14-17). Con la parola nostro Signore ha conquistato il cuore della gente. Venivano ad ascoltarlo da ogni parte (cfr Mc 1,45). Restavano meravigliati "bevendo" i suoi insegnamenti (cfr Mc 6,2). Sentivano che parlava loro come chi ha autorità (cfr Mc 1,27). Con la parola gli Apostoli, che aveva istituito perchè stessero con lui e per mandarli a predicare (Mc 3,14), attrassero in seno alla Chiesa tutti i popoli (cfr Mc 16,15.20).

Il contesto liturgico

137. Occorre ora ricordare che la proclamazione liturgica della Parola di Dio, soprattutto nel contesto dell'assemblea eucaristica, non è tanto un momento di meditazione e di catechesi, ma il dialogo di Dio col suo popolo, dialogo in cui vengono proclamate le meraviglie della salvezza e continuamente riproposte le esigenze dell'Alleanza.[112]
Vi è una speciale valorizzazione dell'omelia, che deriva dal suo contesto eucaristico e fa sì che essa superi qualsiasi catechesi, essendo il momento più alto del dialogo tra Dio e il suo popolo, prima della comunione sacramentale. L'omelia è un riprendere quel dialogo che è già aperto tra il Signore e il suo popolo. Chi predica deve riconoscere il cuore della sua comunità per cercare dov'è vivo e ardente il desiderio di Dio, e anche dove tale dialogo, che era amoroso, sia stato soffocato o non abbia potuto dare frutto.
 
 
 
I. TUTTO IL POPOLO DI DIO ANNUNCIA IL VANGELO
 
La forza evangelizzatrice della pietà popolare
122. Allo stesso modo, possiamo pensare che i diversi popoli nei quali ? stato inculturato il Vangelo sono soggetti collettivi attivi, operatori dell'evangelizzazione. Questo si verifica perchè ogni popolo è il creatore della propria cultura ed il protagonista della propria storia. La cultura è qualcosa di dinamico, che un popolo ricrea costantemente, ed ogni generazione trasmette alla seguente un complesso di atteggiamenti relativi alle diverse situazioni esistenziali, che questa deve rielaborare di fronte alle proprie sfide. L'essere umano è insieme figlio e padre della cultura in cui è immerso.[97]
Quando in un popolo si è inculturato il Vangelo, nel suo processo di trasmissione culturale trasmette anche la fede in modi sempre nuovi; da qui l'importanza dell'evangelizzazione intesa come inculturazione. Ciascuna porzione del Popolo di Dio, traducendo nella propria vita il dono di Dio secondo il proprio genio, offre testimonianza alla fede ricevuta e la arricchisce con nuove espressioni che sono eloquenti. Si può dire che il popolo evangelizza continuamente se stesso.[98] Qui riveste importanza la pietà popolare, autentica espressione dell'azione missionaria spontanea del Popolo di Dio. Si tratta di una realtà in permanente sviluppo, dove lo Spirito Santo è il protagonista.[99]
123. Nella pietà popolare si può cogliere la modalità in cui la fede ricevuta si è incarnata in una cultura e continua a trasmettersi. In alcuni momenti guardata con sfiducia, è stata oggetto di rivalutazione nei decenni posteriori al Concilio. è stato Paolo VI nella sua Esortazione apostolica Evangelii nuntiandi a dare un impulso decisivo in tal senso. Egli vi spiega che la pietà popolare manifesta una sete di Dio che solo i semplici e i poveri possono conoscere[100] e che rende capaci di generosità e di sacrificio fino all'eroismo, quando si tratta di manifestare la fede.[101]
Più vicino ai nostri giorni, Benedetto XVI, in America Latina, ha segnalato che si tratta di un prezioso tesoro della Chiesa cattolica e che in essa appare l'anima dei popoli latinoamericani.[102]