Cielo nuovo (RN 47)
Testo: L. De Simone
Musica: G. Liberto
Fonte: CEI
Uso: Ingresso, Parola di Dio
Forma musicale: Inno e ritornello.
Rit. Cielo nuovo è la tua Parola,
nuova terra la tua Carità,
Agnello immolato e vittorioso,
Cristo Gesù,
Signore che rinnovi l’universo!
1. Destati dal sonno che ti opprime,
apri gli occhi sulla povertà,
Chiesa a cui lo Spirito ripete;
«Ti ho sposata nella fedeltà».
2. Voltati e guarda la mia voce:
nessun uomo dice verità!
Vedi che germoglia proprio adesso
questa luce nell’oscurità.
3. Apri gli orizzonti del tuo cuore
al Vangelo della carità;
sciolti sono i vincoli di morte:
io farò di te la mia città.
4. Lascia la dimora di tuo padre,
corri incontro all’umanità;
fascia le ferite degli oppressi:
la tua veste splendida sarà.
5. Resta nell’amore del tuo Sposo,
la mia forza non ti lascerà;
noi faremo insieme un mondo nuovo:
ciò che muore presto rivivrà.
Il testo
Questo canto è stato composto in occasione del Convegno ecclesiale di Palermo del 1995, il cui tema era “Io faccio nuove tutte le cose”.
Il testo è orientato tutto ad offrire un'immagine di Chiesa che, come Sposa di Cristo, è chiamata all'annuncio evangelico della Parola di verità e all'esercizio della carità.
Una Chiesa, perciò, che si piega sulle ferite dell'umanità per lenirle e lasciarle col suo amore, e che nella sua diaconia per il mondo diventa icona dei cieli nuovi e della terra nuova che l'Incarnazione di Cristo è venuta ad inaugurare.
La musica
Inno solenne che richiede un'esecuzione affrontata con scioltezza e serenità insieme, tale da sottolineare il carattere ritmico processionale.
Le strofe, che possono essere affidate a solisti o a sezioni vocali (voci femminili o maschili), sono costituite da due frasi ritmicamente uguali: attenzione a non rallentarne il ritmo, perchè ne perderebbe molto la festosità.
Il ritornello è molto vario dal punto di vista ritmico e, in quanto affidato a tutta l'assemblea, si attesta naturalmente su un andamento leggermente più solenne. Bisogna fare attenzione all'esecuzione ritmica delle parole “Cristo, Gesù”, da legare alle parole che le precedono.
Quando e come utilizzarlo
Pensato per situazioni celebrative solenni, come canto d'ingresso, il canto si adatta bene ad ogni momento in cui si voglia cantare la fedeltà della Chiesa alla sua missione nel mondo, l'azione salvifica di Cristo nella comunità cristiana, la novità del suo Vangelo e l'urgenza della sua carità.
Sarebbe opportuno farlo diventare un canto-segno (ad esempio per raduni diocesani) da utilizzare in celebrazioni particolarmente significative per una comunità protesa all'annuncio e alla testimonianza del Vangelo.