Gesù va in cerca della Samaritana, presentandosi come un assetato. In Gesù è l’amore del Padre che va in cerca di ogni uomo o donna ferito dal proprio stesso peccato, ingannato nei suoi desideri più profondi. La Samaritana si rivela a poco a poco come una persona disponibile al dialogo, desiderosa di preghiera e adorazione, desiderosa di amore, addirittura arriva finalmente a giudicare gli errori della propria vita, e in questo è presa per mano da Gesù, che non le fa pesare il giudizio e la condanna, ma le fa intravvedere la possibilità di una nuova esistenza. La donna subito diventa annunciatrice, nonostante la sua fragilità, anzi, proprio denunciando i propri errori: ciò che ha scoperto in Gesù è più forte dei suoi sbagli.
Il percorso della Samaritana diventa un percorso di scoperta: Gesù che va in cerca di lei, le permette di scoprire le profondità della salvezza; e non solo a lei, ma anche a tutta la comunità del suo villaggio. La donna sola, che andava ad attingere a mezzogiorno per non incontrarsi con le altre, si riconcilia con i suoi, dopo aver trovato il suo Dio e salvatore. La sua vicenda pone a noi e alle nostre comunità l’interrogativo: quale luogo di incontro è possibile oggi tra la ricerca di Dio e il desiderio dell’uomo? Esso si presenta spesso come “desiderio impazzito”, sete inconsulta, brama incontrollabile... quando potrà incontrarsi con il Dio che va in cerca del peccatore perché possa tornare a vivere?
Colletta
Dio misericordioso, fonte di ogni bene,
tu ci hai proposto a rimedio dei peccati
il digiuno, la preghiera e le opere di carità fraterna;
guarda a noi che riconosciamo la nostra miseria
e, poiché ci opprime il peso delle nostre colpe,
ci sollevi la tua misericordia.
Deus, omnium misericordiarum et totius bonitatis auctor,
qui peccatorum remedia
in ieiuniis, orationibus et eleemosynis demonstrasti,
hanc humilitatis nostrae confessionem propitius intuere,
ut, qui inclinamur conscientia nostra,
tua semper misericordia sublevemur.
Ambiti tematici
Verso il Congresso Eucaristico
“Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna”. Il testo giovanneo rivela che Gesù è pane disceso dal cielo per la vita secondo una doppia modalità: non solo come pane eucaristico, ma anche come pane della Parola di Dio. Nella celebrazione eucaristica, questi due modi di presenza del Signore prendono la forma di un’unica mensa, intrecciandosi e sostenendosi mutuamente.
(dal Messaggio d'invito del Consiglio Episcopale Permanente al XXV Congresso Eucaristico Nazionale - Ancona, 3-11 settembre 2011)