Nella Quaresima non è l’uomo che torna a Dio, per riconciliarsi con lui, ma Dio che va incontro, va a cercare l’uomo, per offrirgli possibilità di riconciliazione. Per comprendere quello che sembra un paradosso, occorre riferirsi a Gesù stesso, così come ci è presentato dai testi biblici della Quaresima dell’anno A.
Gesù sceglie di andare nel deserto. La sua ricerca dell’uomo peccatore comincia in modo paradossale: isolandosi dalla comunità. C’è una ragione profonda per questo. Il deserto è il luogo che non dovrebbe esserci: è il “caos” che si contrappone al “kosmos” creato e voluto da Dio. In termini biblici: il posto dell’uomo sarebbe il “giardino di Eden”, dove Dio lo aveva collocato, ricavando come un’oasi in mezzo al mondo inospitale. Il peccato ha comportato un uscire dal giardino, essere di nuovo gettati nel deserto. In termini più esperienziali: il peccato è allontanamento da Dio: il mondo bello e buono che egli desidera per l’umanità si rivela un deserto pieno di insidie, perché lontano da lui si trova solo morte e desolazione.
La rigenerazione dell’umanità, in termini biblici, deve necessariamente passare attraverso il deserto, riconciliandosi con la frattura originaria: altrimenti, si creano “paradisi artificiali”, parziali, illusioni di salvezza per alcuni, pagati al prezzo della schiavitù di altri. L’Egitto e l’Esodo sono le immagini bibliche dell’illusione di salvezza, che genera schiavitù, e della proposta di libertà, che passa attraverso il deserto: sappiamo però che il popolo non ha resistito, neppure Mosè è entrato nella terra promessa. Ecco perché Gesù sceglie di andare lì dove l’uomo non sopporta di stare: nella solitudine, nella tentazione, nella prova; e così il deserto può diventare luogo di una nuova creazione, dove gli angeli tornano a servire e circondare l’uomo.
Nei suoi quaranta giorni Gesù affronta la fame, la paura, la tentazione del potere e dell’idolatria, a cui continuamente l’uomo cede; così egli comincia a cercare la pecorella smarrita: come più tardi avverrà con la croce, egli sta dove noi non abbiamo il coraggio di rimanere e viene a cercarci fin nel profondo della nostra desolazione.
Colletta
O Dio, nostro Padre,
con la celebrazione di questa Quaresima,
segno sacramentale della nostra conversione,
concedi a noi tuoi fedeli
di crescere nella conoscenza dei mistero di Cristo
e di testimoniarlo con una degna condotta di vita.
Concede nobis, omnipotens Deus,
ut, per annua quadragesimalis exercitia sacramenti,
et ad intellegendum Christi proficiamus arcanum,
et effectus eius digna conversatione sectemur.
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