Epifania del Signore
6 gennaio   versione testuale

Tre prodigi celebriamo in questo giorno santo:
oggi la stella ha guidato i magi al presepio,
oggi l’acqua è cambiata in vino alle nozze,
oggi Cristo è battezzato da Giovanni nel Giordano
per la nostra salvezza, alleluia
(Antifona al Magnificat, Secondi Vespri, Epifania del Signore)
 
 
L’Epifania celebra la manifestazione del Figlio di Dio a tutti i popoli e la chiamata universale alla salvezza in Cristo.  Nei testi della celebrazione eucaristica l’oggetto principale è l’adorazione dei Magi; la liturgia delle Ore fa memoria delle altre manifestazioni del Signore (Nozze di Cana, Battesimo).
 
Ritroviamo, come nella liturgia del Natale del Signore, il tema della luce: «Oggi, in Cristo luce del mondo tu hai rivelato ai popoli il mistero di salvezza», preghiamo nel Prefazio dell’Epifania; «I Magi vanno a Betlem e la stella li guida: nella luce amica cercan la vera luce», nell’Inno dei Primi Vespri; «La tua luce, o Dio, ci accompagni sempre e in ogni luogo», nell’orazione Dopo la comunione.
È Cristo la luce del mondo, in lui Dio rivela il suo volto all’umanità.
 
Celebrazione eucaristica
La celebrazione dovrebbe caratterizzarsi per la solennità e la bellezza.
 
È bene valorizzare l’uso dell’incenso che nella liturgia cristiana esprime «riverenza e preghiera» (OGMR, n. 276). Le incensazioni non sono azioni “complementari, opzionali” (non è questo il senso dell’espressione ad libitum, cfr. OGMR n. 276), ma sono affidate al giudizio di chi prepara la liturgia.
Sono previste per la processione d’ingresso; all’inizio della Messa per incensare la croce e l’altare; alla processione e alla proclamazione del Vangelo; quando sono stati posti sull’altare il pane e il calice; per incensare le offerte, la croce e l’altare, il sacerdote e il popolo; alla presentazione dell’ostia e del calice dopo la consacrazione.
 
Insieme all’incenso è opportuno prestare attenzione all’uso dei ceri. Portarli in processione, accenderli sull’altare o presso le immagini venerate è un gesto sacramentale che richiama il cero pasquale, segno di Cristo risorto, luce vera del mondo.
 
Monizione di inizio
Oggi celebriamo la manifestazione del Figlio di Dio a tutte le genti. I magi, guidati dalla stella, giungono a Betlemme per adorare il Signore, portando in dono l’oro, l’incenso e la mirra, simboli profetici della sua regalità, divinità e vittoria sulla morte. Lasciamoci trasfigurare da Cristo, luce del mondo, per annunciare a tutti i fratelli e sorelle la gioia del Vangelo.
Accogliamo con il canto il celebrante.
 
Annuncio del giorno di Pasqua
L’Epifania è la prima delle manifestazioni del Signore; la Pasqua è la realizzazione piena dell’epifania di Dio. Proprio per aiutare i fedeli «a scoprire il collegamento tra l’Epifania e la Pasqua e l’orientamento di tutte le feste verso la massima solennità cristiana» (Direttorio su Pietà popolare e liturgia, n. 118) è stata offerta nuovamente la possibilità di dare l’annunzio del giorno della Pasqua e delle principali feste dell’anno nella celebrazione eucaristica dell’Epifania (Messale Romano, pag. 1047 oppure, per la versione in canto, pagg. 1106-1107).
 
Dopo la lettura del Vangelo, il diacono o il sacerdote, o anche un cantore, può dare l'annunzio del giorno della Pasqua.
 
Fratelli carissimi, la gloria del Signore si è manifestata e sempre si manifesterà in mezzo a noi fino al suo ritorno.
Nei ritmi e nelle vicende del tempo ricordiamo e viviamo i misteri della salvezza.
Centro di tutto l'anno liturgico è il Triduo del Signore crocifisso, sepolto e risorto, che culminerà nella domenica di Pasqua il 16 aprile.
In ogni domenica, Pasqua della settimana, la santa Chiesa rende presente questo grande evento nel quale Cristo ha vinto il peccato e la morte.
 
Dalla Pasqua scaturiscono tutti i giorni santi:
Le Ceneri, inizio della Quaresima, il 1° marzo.
L’Ascensione del Signore, il 28 maggio.
La Pentecoste, il 4 giugno.
La prima domenica di Avvento, il 3 dicembre.
 
Anche nelle feste della santa Madre di Dio, degli Apostoli, dei Santi e nella commemorazione dei fedeli defunti, la Chiesa pellegrina sulla terra proclama la Pasqua del suo Signore.
 
A Cristo che era, che è e che viene, Signore del tempo e della storia, lode perenne nei secoli dei secoli. Amen.
 
Preghiera universale
La preghiera dei fedeli sia davvero “universale” in questo giorno: l’assemblea, memore della visita dei magi a Betlemme, si dilati nella preghiera ai popoli e alle culture del mondo. Membri di altre culture possono proporre alcune intenzioni di preghiera nella propria lingua.
 
Nella solennità dell’Epifania si celebra la Giornata dell’Infanzia missionaria; a questa è opportuno dedicare almeno un’intenzione.
 
Presentazione dei doni
È bene che le offerte in denaro raccolte vadano a finanziare le missioni legate all’“Opera missionaria della Santa Infanzia” (Direttorio su Pietà popolare e liturgia, n. 118).
 
Venerazione dell’immagine del Bambino Gesù
Al termine della celebrazione si può onorare l’immagine del Bambino Gesù con un bacio prima di riporlo. Un canto tradizionale natalizio può accompagnare questo gesto.
 
Benedizione dei fanciulli
Nella Giornata mondiale per l’infanzia missionaria, l’attenzione ai fanciulli, può essere opportunamente sottolineata con la Benedizione dei bambini (cfr. Benedizionale, n. 573 e ss.), al di fuori della Messa.