Sacramento della Penitenza   versione testuale

L’esperienza della misericordia di Dio tocca la vita dell’uomo nelle forme più diverse e secondo la generosa e sorprendente creatività dell’amore che, nella Pasqua di Cristo, il Padre ha rivelato per ogni uomo. C’è un luogo singolare, però, nel quale tale esperienza assume una visibilità ecclesiale e riflette la dinamica tipica di un dono offerto e di una libertà che lo accoglie: si tratta del sacramento della penitenza. In esso è data la grazia di sperimentare come il perdono, quale dono per eccellenza, non corrisponde mai ad un guadagno o ad un merito, né ad un prodotto frutto del proprio sforzo, ma è sempre anzitutto la sorpresa di un amore sovrabbondante che ci raggiunge, nonostante tutto. Lo afferma chiaramente Papa Francesco quando ricorda che “il perdono non è frutto dei nostri sforzi, ma è un regalo, è un dono dello Spirito Santo, che ci ricolma del lavacro di misericordia e di grazia che sgorga incessantemente dal cuore spalancato del Cristo crocifisso e risorto. In secondo luogo, ci ricorda che solo se ci lasciamo riconciliare nel Signore Gesù col Padre e con i fratelli possiamo essere veramente nella pace” (Udienza generale, 19 febbraio 2014).
Solo a partire da questa dimensione essenziale si può e si deve anche affermare che c’è una laboriosità in questo sacramento che scaturisce dall’impatto che il dono di Dio ha con l’esistenza dell’uomo, il quale, di fronte alla parola inaudita di misericordia pronunciata sulla propria vita, è messo in condizioni di rientrare in se stesso e di rielaborare la propria situazione esistenziale per corrispondere con la propria libertà al dono ricevuto. Non a caso, già nei primi secoli, veniva definito baptismum laboriosum il cammino penitenziale che portava i credenti a ritrovare la comunione con Dio attraverso la comunione con la Chiesa. Non va trascurato questo accento, perché la grazia di Dio donata in questo sacramento permette un rinnovato incontro con Dio, che, tuttavia, non è mai il primo, perché dipende in modo radicale da altri incontri di riconciliazione che hanno già caratterizzato la vita del credente e all’interno dei quali quest’ultimo si inserisce: sono i sacramenti dell’iniziazione cristiana. L’esperienza della misericordia di Dio è, infatti, nuovamente offerta a chi ha già avuto modo di sperimentarla partecipando ai misteri della Pasqua di Cristo, ma al contempo se ne è allontanato in ragione del proprio peccato. La parola del perdono, in tal caso, annuncia che “dinanzi alla gravità del peccato, Dio risponde con la pienezza del perdono. La misericordia sarà sempre più grande di ogni peccato, e nessuno può porre un limite all’amore di Dio che perdona” (Misericordiae vultus, 3).