Giovanni Palatucci
Servo di Dio - Martire
Montella (Av), 31/05/1909 – Dachau (Gemania), 10/02/1945
Giovanni Palatucci nacque in Irpinia, a Montella (AV), il 31 maggio 1909 da Felice e Angelina Molinari. Dopo una formazione familiare fondata sui valori cristiani della vita - che lo rese sensibile al prossimo ed agli alti ideali - conseguì il diploma liceale a Benevento e successivamente, si laureò in Giurisprudenza a Torino.
Superati gli esami da procuratore legale, nonostante il parere contrario del padre che lo avrebbe voluto avvocato nel luogo natio, frequentò a Roma - presso la Scuola Superiore di Polizia - il 14° corso per Vice Commissario di Pubblica Sicurezza.
Assegnato inizialmente a Genova, il 15 novembre 1937 fu trasferito alla Questura di Fiume, dove gli fu affidata la direzione dell’Ufficio Stranieri con la qualifica di Commissario.
A seguito delle leggi razziali antisemitiche del luglio-novembre 1938, lo videro impegnato nell’aiuto agli Ebrei e a tutti coloro che, a causa dell’occupazione tedesca, si trovavano a transitare dal confine istriano verso luoghi più sicuri.
A migliaia furono i perseguitati da lui soccorsi, con ogni stratagemma possibile; in particolare venivano orientati verso il campo di raccolta di Campagna (SA), dove era Vescovo lo zio, Mons. Giuseppe Maria Palatucci.
La sua opera si fece ancor più intensa all’indomani dell’Armistizio (8 settembre 1943) con l’occupazione militare tedesca, quando Fiume venne annessa al Terzo Reich. In quel contesto di generale disfacimento politico, il giovane funzionario, divenne un punto di riferimento di umanità e salvezza per tutti i cittadini e particolarmente per i perseguitati politici e razziali.
Nominato Questore Reggente, intensificò l’aiuto, utilizzando la sua autorevolezza istituzionale. Circa seimila furono gli Ebrei ed i perseguitati politici salvati in quegli anni.
Malgrado i sospetti della polizia politica del Terzo Reich, fedele al giuramento che aveva segnato il suo ingresso in Polizia e agli insegnamenti umani ricevuti dai familiari, Palatucci rimase al suo posto per continuare la sua preziosa opera, esponendosi all’inevitabile arresto.
Arrestato dalla Gestapo il 13 settembre 1944, fu condotto nel carcere di Trieste, dove venne condannato a morte; graziato, con la commutazione della pena, fu poi deportato il 22 settembre 1944 nel campo di sterminio di Dachau (Germania), con matricola 117826. Il 10 febbraio 1945 morì di stenti - da martire - a poche settimane dalla liberazione e fu sepolto in una fossa comune.
Giovanni Palatucci é stato commemorato con grandi onori in Israele; nel 1953 gli è stata intitolata una strada nella città di Ramat Gan, con 36 alberi, uno per ciascun anno della sua vita; nel 1955 è stato proclamato Giusto d’Israele e in sua memoria è stata piantata una foresta presso Gerusalemme. Sempre nel 1955 dall’Unione delle Comunità Israelitiche Italiane gli è stata concessa una medaglia d’oro, in segno di gratitudine.
In occasione della Festa della Polizia, (Roma, 19 maggio 1995), il Questore Palatucci è stato decorato alla memoria dal Presidente della Repubblica Italiana, Oscar Luigi Scalfaro, con la Medaglia d’Oro al Merito Civile.
Il 21 marzo 2000 il Vicariato di Roma ha emesso l’Editto per l’apertura del processo di beatificazione del Servo di Dio Giovanni, avvenuta il 09 ottobre 2002.
Inoltre, in occasione della cerimonia ecumenica Giubilare del 7 maggio 2000, il Santo Padre Giovanni Paolo II lo ha annoverato tra i martiri del XX Secolo.
Autore: Filippo Marino, 2002.