“Nell’anno santo straordinario Papa Francesco traccia con il messaggio
Comunicazione e misericordia: un incontro fecondo una rotta imprescindibile per il mondo della comunicazione”. Ne è convinto monsignor Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria per la Comunicazione, che nell’editoriale pubblicato sull’Osservatore Romano dell’8 maggio mette in evidenza le sfide che attendono i media, alla luce di quanto sottolineato dal pontefice. “Il sistema dei media – spiega Viganò - è chiamato a non escludere nessuno, a non ghettizzare, piuttosto a sintonizzarsi sui canali giusti per accogliere e allargare gli orizzonti, per costruire ponti e non per innalzare muri come difesa da altre persone considerate un problema anziché una risorsa”.
Secondo il prefetto del dicastero vaticano, “con l’efficacia delle immagini, il Pontefice ci invita ad arrestare il processo di svilimento delle parole, il nominalismo tipico della nostra cultura, perché la gente è stanca di parole che non si incarnano in questa storia meravigliosa e travagliata”. "L’impegno di tutti, allora, dovrebbe essere rivolto a scegliere con cura parole e gesti per superare le divergenze, medicare le ferite e riallacciare i rapporti nel segno del perdono, diventando ambasciatori di concordia”, rileva Viganò per il quale occorre “intraprendere il cammino della misericordia, riconoscere le proprie responsabilità, chiedere perdono e mostrare compassione anche verso chi ci ha fatto del male”. Così, pure nel mondo digitale “siamo invitati a scoprire modalità ancora inesplorate per avvicinarci alle persone, chinarci sulle loro sofferenze”.
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