Introduzione al Convegno (S.E. Mons. Bruno Forte)
Il ritorno al racconto e la sua sfida alla “pretesa” cristiana
L’esigenza di un ritorno alla narrazione nella comunicazione della fede è oggi quanto mai ampia: lo testimoniano molteplici segnali, dal diffondersi dei “racconti di esperienze” alla produzione di svariati modelli di catechesi biblica narrativa, dall’interesse alla “narratologia” e alla “retorica” nell’interpretazione dei testi sacri alla “teologia narrativa”. Questo “ritorno al racconto” - dopo una lunga fase in cui si è privilegiata la presentazione della “dottrina” in formulazioni il più possibile precise - può essere meglio compreso se lo si considera nel più generale orizzonte storico-culturale della parabola di ascesa, trionfo e crisi della moderna razionalità ideologica e delle sue strategie argomentative. Il processo è così descritto da Max Horkheimer e Theodor W. Adorno all'inizio della loro Dialettica dell'Illuminismo: “L'illuminismo, nel senso più ampio di pensiero in continuo progresso, ha perseguito da sempre l'obiettivo di togliere agli uomini la paura e di renderli padroni. Ma la terra interamente illuminata risplende all'insegna di trionfale sventura” . L’ambizione di una comprensione solare del mondo, tesa a equiparare il reale all’ideale, si è scontrata col ceppo duro della realtà, sempre più ampia e complessa di qualsiasi riduzione ideologica, stimolando la presa di coscienza dell’impossibilità di ricondurre il mondo a formule semplificanti, generatrici di violenza nei confronti di tutto quanto sembrasse opporre loro resistenza.
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