4 aprile
Sabato Santo   versione testuale

O Dio eterno e onnipotente,
che ci concedi celebrare il mistero del Figlio tuo Unigenito
disceso nelle viscere della terra,
fa’ che sepolti con lui ne battesimo,
risorgiamo con lui nella gloria della risurrezione.
Orazione propria, liturgia delle ore del giorno.
 
 
Leggiamo in Preparazione e celebrazione delle feste pasquali nn. 73-74
Il sabato santo la chiesa sosta presso il sepolcro del Signore, meditando la sua passione e morte, la discesa agli inferi e aspettando nella preghiera e nel digiuno la sua risurrezione. È molto raccomandata la celebrazione dell’ufficio della lettura e delle lodi mattutine con la partecipazione del popolo. Dove ciò non è possibile, sia prevista una celebrazione della parola di Dio o un pio esercizio rispondente al mistero di questo giorno. Possono essere esposte nella chiesa per la venerazione dei fedeli l’immagine del Cristo crocifisso o deposto nel sepolcro o un’immagine della sua discesa agli inferi, che illustra il mistero del sabato santo; ovvero l’immagine della beata Maria vergine addolorata..
 
Questo secondo giorno del Triduo santo si svolge in silenzio e nella memoria del mistero suo proprio. Il Signore riposa nel sepolcro e compie la sua discesa agli inferi. Non si celebra l’Eucaristia, ma la voce ecclesiale della Sposa risuona nella Liturgia delle Ore. Si abbia cura di organizzare, soprattutto nella chiesa cattedrale, la celebrazione comunitaria soprattutto dell’Ufficio delle Letture. Questa azione rituale si presta in modo più ricco a valorizzare lo spirito del giorno. Anche l’aula rispetta questo clima: la mensa resta senza tovaglia e ornamenti, la comunione si può dare solo in forma di viatico.

È bene verificare che la pietà popolare esprima questo carattere di attesa e silenzio, senza anticipare in azioni e significati ciò che è più proprio della notte e del giorno di Pasqua (cf. Direttorio su pietà popolare e liturgia n. 146). In merito si può valorizzare il pio esercizio dell’Ora della Madre (ibidem, n. 147). È bene comunque non collocare l’immagine dell’Addolorata o della Vergine in presbiterio, ma riservarle un altare laterale o un altro luogo dell’edificio.

Non si ceda alla fretta di predisporre l’aula per la veglia pasquale. La chiesa potrebbe restare silenziosa, aperta per le confessioni, semplicemente predisposta per chi tra i fedeli volesse anche solo personalmente prender parte del mistero del Sabato santo. Si lasci a disposizione il testo dell’orazione del giorno o il testo della seconda lettura dell’Ufficio (Omelia sul sabato santo, Liturgia delle Ore, Vol II, pp. 446 e ss.).

Si potrebbe indicare qui delle melodie per gli inni dell’ufficio e delle lodi?