Rinfrancate i vostri cuori. Uomo vecchio crocifisso con Lui (Cf. Rm 6,6) - Liturgia - 29 marzo - Domenica delle Palme e della Passione del Signore 

29 marzo
Domenica delle Palme e della Passione del Signore   versione testuale

Egli, che era senza peccato,
accettò la passione per noi peccatori
e, consegnandosi a un’ingiusta condanna,
portò il peso dei nostri peccati.
Con la sua morte lavò le nostre colpe
e con la sua risurrezione
ci acquistò la salvezza.
Prefazio La passione redentrice del Signore
 
La Domenica delle Palme inaugura i riti della Settimana santa, con la commemorazione dell’ingresso del Signore a Gerusalemme “per portare a compimento il suo mistero pasquale”. Il Messale Romano offre la scelta tra la processione per la Messa principale, oppure l’ingresso solenne o semplice per le altre messe. Si legga e si segua con attenzione quanto indicato (pp. 114-122). Ricordiamo che il gesto rituale della processione, ben preparato, può esprimere tutta la sua ricchezza simbolica.

Così si esprime il Caerimoniale Episcoporum (n. 1093)
le processioni sono degli atti pubblico e sacri costituiti da suppliche solenni che il popolo cristiano compie camminando con ordine ed elevando preghiere e canti, sotto la guida del clero, seguendo preferibilmente un tragitto da un luogo sacro a un altro. È una tradizione liturgica che risale all’antichità ed è stata conservata dalla Chiesa. Le sue finalità sono l’incremento della pietà dei fedeli, la commemorazione e il rendimento di grazie per i doni di Dio, l’implorazione del soccorso divino.

Si aiuti a leggere il valore del camminare insieme, con un ordine, da un luogo significativo ad un altro, con il fine specifico oggi di commemorare un evento centrale del Mistero di Cristo.
La preghiera di benedizione dei rami d’ulivo si lega con la Colletta del giorno, accompagnando la comunità dal gesto che imita i fanciulli di Gerusalemme all’ascolto efficace della Passione. Nell’orazione sulle Offerte questa efficacia è indicata nel “giorno del tuo perdono”, non meritato ma offerto da Dio. nella preghiera dopo la comunione, il frutto dell’azione liturgica è indicato con la speranza.
È possibile l’offerta di incenso, prima della lettura del vangelo dell’ingresso del Signore in Gerusalemme e il turiferario può aprire la processione solenne verso la chiesa, seguito dalla Croce “ornata a festa”.
Si tenga presente che, molto spesso, questa celebrazione richiama più fedeli dello stesso triduo pasquale, molti dei quali poco abituati alla liturgia. Il senso del portare a casa i rami di ulivo benedetti e di portarli anche ai cari assenti sia sobriamente evocato come gesto di fede nel Principe della Pace che entra in Gerusalemme, come re mite.
 
Esempio di monizione dopo il saluto liturgico:
Inizia oggi la Settimana santa, il tempo ricco di celebrazioni che conducono nel Mistero di Dio, attraverso la Passione, Morte e Risurrezione di Gesù. La Domenica della Palme seguiamo il Signore acclamato da Gerusalemme e presto condannato e ucciso. Ci lasciamo trasformare dal suo stile umile e forte.
 
Come già detto, per tutto il tempo quaresimale, si suggerisce l’adozione per l’atto penitenziale – almeno nelle domeniche – della seconda forma (MR p. 296), se non si è svolta la processione.
Il Vangelo va proclamato oggi con particolari accorgimenti: i candelieri e l’incenso eventualmente usati per l’ingresso non sono previsti per il vangelo; non c’è il consueto saluto prima della proclamazione; solo il diacono chiede la benedizione prima di leggere – e non altri lettori che eventualmente proclamano altre parti previste.
Si consiglia di proclamare la professione di fede, utilizzando il simbolo detto “degli Apostoli” (p. 306) e si propone di adottare per la preghiera universale l’offerta di intenzioni di preghiera a cui far seguire un breve tempo di silenzio o la risposta litanica Signore pietà o Kyrie eleison.
 
Si abbia cura di invitare i fedeli alle celebrazioni della Settimana Santa, con un sobrio annuncio delle occasioni e del loro valore.
 
Per la Benedizione finale, si suggerisce di adottare nuovamente la Preghiera di benedizione sul popolo n. 17 (MR p. 449), oppure la n. 1 che sviluppa il tema della chiamata alla speranza, verso il quale tende l’eucologia del giorno.
 
Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito.

Assisti il tuo popolo, Signore, e non privare della tua benedizione sulla terra coloro che chiami a una speranza eterna. Per Cristo nostro Signore.
Amen.

E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio + e Spirito Santo, discenda su di voi e con voi rimanga sempre.
Amen.