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L'anima innamorata   versione testuale

A. MERINI,
L’anima innamorata,
Frassinelli, Milano 2000

Per Alda Merini fu dono straordinario l’amicizia con David Maria Turoldo: «Un prete che diradava le tenebre, che accarezzava quelle carni rese putride dalla distanza, un prete che era la memoria». Un sacerdote: áncora di conforto, confidenza, consiglio.
Un amico: con lei poeta sintonico. Alla memoria dell’amico, la Merini ha dedicato il suo libro L’anima innamorata che nei due termini del titolo sembra racchiudere quella sua intera visione della vita che erompe anche dall’amicale confronto con l’interiorità intensa di Padre David.Infatti,
l’esperienza che Alda Merini di continuo canta con infinite modulazioni è quella dell’innamoramento che deflagra spesso in una visione mistica, fino al colloquio con Dio. Perché, se l’infinito ha saputo raccogliersi in un corpo, nel corpo di Cristo, anche dal corpo si può sprigionare l’infinito.
Nella sua poesia, passione carnale e tensione religiosa convivono, come spesso avviene nel misticismo femminile occidentale. Perché, scrive, «Cristo è venuto per dimostrare la fusione della passione con l’evoluzione spirituale».Il Cristianesimo è per la poetessa e per l’amico sacerdote «passione continua».