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Veglia Pasquale   versione testuale
Dal Repertorio Nazionale
 
Cristo, nostra Pasqua (RN 163)
 
Testo: Messale Romano; Salmo 33
Musica: G.M. Rossi; F. Rainoldi
Fonti: E. Carrara
Uso: comunione
Forma musicale: Antifona e salmo
 
 
Rit.    Cristo, nostra Pasqua, è l’Agnello immolato;
         andiamo alla sua mensa nella gioia. Alleluia.
 
1. Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore,
ascoltino gli umili e si rallegrino.
 
2. Celebrate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore e mi ha risposto
e da ogni timore mi ha liberato.
 
3. Guardate a lui e sarete raggianti,
non saranno confusi i vostri volti.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo libera da tutte le sue angosce.
 
4. L’angelo del Signore si accampa,
attorno a quelli che lo temono e li salva.
Gustate e vedete quanto è buono il Signore;
beato l’uomo che in lui si rifugia.
 
5. Temete il Signore, suoi santi,
nulla manca a coloro che lo temono.
I ricchi impoveriscono e hanno fame,
ma chi cerca il Signore non manca di nulla.
 
6. Venite, figli, ascoltatemi;
v’insegnerò il timore del Signore.
C’è qualcuno che desidera la vita
e brama lunghi giorni per gustare il bene?
 
7. Preserva la lingua dal male,
le labbra da parole bugiarde.
Sta’ lontano dal male e fa’ il bene,
cerca la pace e perseguila.
 
8. Gli occhi del Signore sui giusti,
i suoi orecchi al loro grido di aiuto.
Il volto del Signore contro i malfattori,
per cancellarne dalla terra il ricordo.
 
9. Gridano e il Signore li ascolta,
li salva da tutte le loro angosce.
Il Signore è vicino a chi ha il cuore ferito,
egli salva gli spiriti affranti.
 
 
Il testo
 
Nella grande tradizione della preghiera cantata della Chiesa, la rilettura cristiana dei salmi è un procedimento consueto e frequentissimo. Anche questo canto è frutto di un’operazione del genere.
Il salmo 33 è un salmo di ringraziamento. A Dio vengono rese grazie per tutte le sue opere.
Nell’adattamento presentato nel canto, il salmo viene accostato a un’antifona di taglio paolino (dalla prima lettera ai Corinzi 5,7) e insieme liturgico (invito alla mensa eucaristica). È una delle antifone di comunione per il giorno di Pasqua.
 
 
La musica
 
La realizzazione musicale è di tipo ormai classico: antifona duttile, sillabica, cantante; recitativo salmico di genere arioso, basato sugli appoggi ritmici del testo. Antifona e salmo si cantano senza problemi: per il recitativo, badare soltanto a mantenere un andamento sciolto.
 
 
Quando e come utilizzarlo
 
È un canto processionale di comunione per il tempo pasquale. Se lo si volesse collocare diversamente, occorrerebbe sempre far caso al suo marcato carattere.
Si può tentare di dare varietà al canto delle strofe semplicemente alternando coro (a una o più voci) e solo/soli.
 
 
La liturgia della Parola
 
Salmo da Esodo 15,1-18
Salmo da Isaia 12,2-6
 
 
Per Celebrare
 
Dalla Lettera circolare della Congregazione per il culto Paschalis sollemnitatis (16 gennaio 1988)
81. La veglia si svolge in questo modo: dopo il «lucernario» e il «preconio» pasquale (prima parte della veglia), la santa chiesa medita «le meraviglie» che il Signore ha compiuto per il suo popolo fin dall’inizio (seconda parte o liturgia della parola), fino al momento in cui, con i suoi membri rigenerati nel battesimo (terza parte), viene invitata alla mensa, che il Signore ha preparato al suo popolo, memoriale della sua morte e risurrezione, in attesa della sua venuta (quarta parte)
Questa struttura dei riti non può da nessuno essere cambiata arbitrariamente.
82. La prima parte comprende azioni simboliche e gestì, che devono essere compiuti con una tale ampiezza e nobiltà, che i fedeli possano veramente apprenderne il significato, suggerito dalle monizioni e dalle orazioni liturgiche.
Per quanto possibile, si prepari fuori della chiesa in luogo adatto il rogo per la benedizione del nuovo fuoco, la cui fiamma deve essere tale da dissipare veramente le tenebre e illuminare la notte.
Nel rispetto della verità del segno, si prepari il cero pasquale fatto di cera, ogni anno nuovo, unico, di grandezza abbastanza notevole, mai fittizio, per poter rievocare che Cristo è la luce del mondo. Venga benedetto con i segni e le parole indicati nel messale o altri approvati dalle conferenze episcopali. (88)
83. La processione, con cui il popolo fa ingresso nella chiesa, deve essere guidata dalla sola luce del cero pasquale. Come i figli di Israele erano guidati di notte dalla colonna di fuoco, così i cristiani a loro volta seguono il Cristo che risorge. Nulla vieta che a ciascuna risposta «Rendiamo grazie a Dio» si aggiunga qualche acclamazione in onore di Cristo.
 
La luce del cero pasquale viene propagata gradualmente alle candele, opportunamente portate in mano da tutti, con le lampade elettriche ancora spente.
84. Il diacono annunzia il «preconio» pasquale, che in forma di grande poema lirico proclama tutto il mistero pasquale inserito nell’economia della salvezza. Se necessario, in mancanza del diacono, qualora anche il sacerdote celebrante non possa proclamarlo venga affidato a un cantore. Le conferenze episcopali possono apportare adattamenti a questo «preconio» per mezzo di alcune acclamazioni del popolo in esso inserite.
85. Le letture della sacra Scrittura formano la seconda parte della veglia. Esse descrivono gli avvenimenti culminanti della storia della salvezza, che i fedeli devono poter serenamente meditare nel loro animo attraverso il canto del salmo responsoriale, il silenzio e l’orazione del celebrante.
Il rinnovato rito della veglia comprende sette letture dell’Antico Testamento prese dai libri della legge e dei profeti, le quali per lo più sono state accettate dall'antichissima tradizione sia dell’oriente che dell’occidente; e due letture dal Nuovo Testamento, prese dalle lettere degli apostoli e dal Vangelo. Così la chiesa «cominciando da Mosè e da tutti i profeti» interpreta il mistero pasquale di Cristo. Pertanto tutte le letture siano lette, dovunque sia possibile, in modo da rispettare completamente la natura della veglia pasquale, che esige il tempo dovuto.
Tuttavia dove le circostanze di natura pastorale richiedono di diminuire ulteriormente il numero delle letture, se ne leggano almeno tre dall’Antico Testamento, cioè dai libri della legge e dei profeti; non venga mai omessa la lettura del cap. 14 dell’Esodo con il suo cantico.
86. Il significato tipologico dei testi dell’Antico Testamento si fonda nel Nuovo, e si rende manifesto con l’orazione pronunciata dal sacerdote celebrante dopo le singole letture; gioverà anche introdurre i fedeli, con una breve monizione, a comprenderne il significato. Tale monizione può essere fatta o dallo stesso sacerdote o dal diacono.
Le commissioni liturgiche nazionali o diocesane avranno cura di preparare gli opportuni sussidi in aiuto ai pastori.
Dopo la lettura segue il canto del salmo con la risposta data dal popolo.
In questo ripetersi delle parti si conservi un ritmo, che possa favorire la partecipazione e la devozione dei fedeli. 892) Si eviti con attenzione di introdurre canzoncine popolari al posto dei salmi.
87. Terminate le letture dell’Antico Testamento si canta l’inno «Gloria a Dio», vengono suonate le campane secondo le consuetudini locali, si pronuncia l’orazione colletta e si passa alle letture del Nuovo Testamento. Si legge l’esortazione dell’apostolo sul battesimo come inserimento nel mistero pasquale di Cristo.
Quindi tutti si alzano: il sacerdote intona per tre volte l’«Alleluia», elevando più in alto gradualmente la voce, mentre il popolo a sua volta lo ripete. Se necessario, il salmista o un cantore intona l’«Alleluia», che il popolo prosegue intercalando l’acclamazione tra i versetti del salmo 117, tante volte citato dagli apostoli nella predicazione pasquale. (94) Finalmente sì annuncia con il Vangelo la risurrezione del Signore, quale culmine di tutta la liturgia della Parola. Non si ometta di fare l’omelia, per quanto breve, dopo il Vangelo.
88. La terza parte della veglia è costituita dalla liturgia battesimale. Ora viene celebrata nel sacramento la pasqua di Cristo e nostra. Ciò può essere espresso in maniera completa in quelle chiese che hanno il fonte battesimale, e soprattutto quando avviene l’iniziazione cristiana di adulti o almeno si celebra il battesimo dei bambini. Anche nel caso che manchino i battezzandi, nelle chiese parrocchiali sì faccia almeno la benedizione dell’acqua battesimale. Quando questa benedizione non si celebra al fonte battesimale ma nel presbiterio, in un secondo momento l’acqua battesimale sia portata al battistero, dove sarà conservata per tutto il tempo pasquale. Dove invece non vi sono i battezzandi né si deve benedire il fonte, la memoria del battesimo si fa nella benedizione dell’acqua, con cui si asperge il popolo.
89. Segue quindi la rinnovazione delle promesse battesimali, introdotta con una monizione dal sacerdote celebrante. I fedeli in piedi, e con le candele accese in mano, rispondono alle interrogazioni. Poi vengono aspersi con l’acqua: in tal modo gesti e parole ricordano loro il battesimo ricevuto. Il sacerdote celebrante asperge il popolo passando per la navata della chiesa, mentre tutti cantano l’antifona «Ecco l’acqua» o un altro canto di carattere battesimale.
90. La celebrazione dell’eucaristia forma la quarta parte della veglia e il suo culmine, essendo in modo pieno il sacramento della pasqua, cioè memoriale del sacrificio della croce e presenza del Cristo risorto, completamento dell’iniziazione cristiana, pregustazione della pasqua eterna.
91. Si raccomanda di non celebrare in fretta la liturgia eucaristica; al contrario conviene che tutti i riti e tutte le parole raggiungano la massima forza di espressione: la preghiera universale, mediante la quale i neofiti, divenuti fedeli, esercitano per la prima volta il loro sacerdozio regale; la processione offertoriale, con la partecipazione dei neofiti, se questi sono presenti; la preghiera eucaristica prima, seconda o terza fatta in canto, con i rispettivi embolismi; infine la comunione eucaristica, come momento di piena partecipazione al mistero celebrato. Alla comunione è opportuno cantare il salmo 117 con l’antifona «Cristo nostra pasqua», o il salmo 33 con l’antifona «Alleluia, alleluia, alleluia», o un altro canto di giubilo pasquale.
92. E desiderabile che sia raggiunta la pienezza del segno eucaristico con la comunione della veglia pasquale, ricevuta sotto le specie del pane e del vino. Gli ordinari dei luoghi sapranno valutare l’opportunità di questa concessione e le circostanze che l'accompagnano.
93. La liturgia della veglia pasquale sia compiuta in modo di poterne offrire al popolo cristiano la ricchezza dei riti e delle orazioni; è importante che sia rispettata la verità dei segni, che sia favorita la partecipazione dei fedeli, che venga assicurata nella celebrazione la presenza dei ministranti, dei lettori e della «schola» dei cantori.
 
Al termine della veglia pasquale si consiglia di sciogliere l’assemblea col canto dell’antifona mariana “Regina Caeli” (RN 218)
 
 
Suggerimenti per l’animazione musicale
 
Processione verso la chiesa: Lumen Christi (Messale Romano) oppure Cristo, luce del mondo (RN 145)
Annuncio Pasquale: Exsultet (Messale Romano) oppure Annuncio Pasquale (Messale Romano) oppure Pasqua è gioia (RN 147)
 
Salmo responsoriale: 11-salmo responsoriale-1 pdf e  mp3
 
Salmo responsoriale: 12-salmo responsoriale-2 pdf e  mp3
 
Salmo responsoriale: 13-salmo responsoriale-3 pdf e  mp3
 
Salmo responsoriale: 14-salmo responsoriale-4 pdf e  mp3
 
Salmo responsoriale: 15-salmo responsoriale-5 pdf e  mp3
 
Salmo responsoriale: 16-salmo responsoriale-6 pdf e  mp3
 
Salmo responsoriale: 17-salmo responsoriale-7 pdf e  mp3
 
Inno di lode: Gloria in excelsis Deo (RN 7) oppure Gloria a Dio (RN 5)
Salmo alleluiatico/Acclamazione al Vangelo: Alleluia! Celebrate il Signore (RN 158)
Litanie dei santi: Litanie dei Santi (RN 160)
Benedizione dell'acqua: Sorgente d’acqua (RN 161)
Dopo i battesimi e all'aspersione: Acqua viva (RN 162)
Alla Confermazione: Veni, Creator Spiritus (RN 193)
Preghiera universale: Noi ti preghiamo: ascoltaci, Signore (RN 19)
Presentazione delle offerte: Pane e sangue della vita (RN 371)
Santo: Sanctus (RN 21) oppure Santo (RN 23)
Mistero della fede: Annunciamo la tua morte, Signore (RN28)
Amen della dossologia: Amen! (RN32)
Padre nostro: Padre nostro (RN 33)
Acclamazione all’embolismo: Tuo è il regno (RN 36)
Frazione del pane: Agnus Dei (RN 39) oppure Agnello di Dio (RN 38)
Comunione: Cristo, nostra Pasqua (RN 163)
Canto dopo la comunione: Cristo, splendore del Padre (RN 175)
Congedo: Congedo Pasquale (RN 164)