A dieci anni dalla firma della Charta Oecumenica Una riflessione comune
Nel corso dell’Incontro Ecumenico Europeo del 2001 (IEE2001), tenutosi a Strasburgo e nato da un’iniziativa congiunta del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (CCEE) e della Conferenza delle Chiese Europee (KEK), per una riflessione all’inizio del terzo millennio, dopo la celebrazione della Pasqua - che anche quell’anno ebbe luogo nella stessa data per tutte le Chiese - si incontrarono i membri dell’Assemblea plenaria della CCEE e del Comitato centrale della KEK, un centinaio di giovani delegati delle Chiese e personalità di spicco delle diverse realtà ecclesiali europee. In quell’incontro fu presentata e discussa la Charta Oecumenica, auspicata dalla Seconda Assemblea Ecumenica Europea di Graz (Austria) del 1997 (AEE2), progettata nel Comitato Congiunto KEK-CCEE di Roma nel 1998, presentata in bozza nello stesso Comitato Congiunto di Porto (Portogallo) all’inizio del 2001. La Charta fu presentata il 20 aprile di quell’anno al Consiglio d’Europa. Il giorno dopo fu discussa nei gruppi di lavoro dell’Incontro Ecumenico. Il 22 i due Presidenti della CCEE e della KEK, il cardinale Miloslav Vlk e il metropolita Jérémie (Kaligiorgis), la firmarono. La Commissione Episcopale per l'ecumenismo e il dialogo della CEI, la Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia e Malta e la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia rivolgono questo messaggio, meditato nei giorni della Pasqua, ai cristiani che sono in Italia.